Chiesa Di San Bernardino Alle Ossa

La Chiesa di San Bernardino alle Ossa
Vicinissima al Duomo, la Chiesa di San Bernardino alle Ossa sorge in un luogo dove anticamente esisteva un’ampia area boschiva, popolata da fauna selvatica. Qui abitavano popolazioni barbariche, il cui nucleo abitativo originario collinare (“nemeton”) aveva forma ellittica e coincideva con l'attuale area occupata del Duomo, considerata già allora dai Celti un’area sacra.
Nel 1127, nell'odierna via Brolo, venne edificato un ospedale davanti alla basilica di Santo Stefano Maggiore, destinato alla cura dei lebbrosi, accanto al quale esisteva un cimitero per seppellire chi non avesse né parenti né amici che ne richiedessero i corpi, compresi molti condannati a morte.
Nel 1210 venne quindi costruita una camera destinata ad accogliere ossa provenienti dal cimitero, al fianco del quale, nel 1269, sorse la primitiva chiesa.
Nel corso del 1400 l'edificio fu utilizzato per proprie riunioni dalla confraternita dei Disciplini, volontari laici che si dedicavano alla cura degli ultimi: loro patrono era San Bernardino da Siena, appartenente allo stesso ordine, canonizzato nel 1450.
Dopo il crollo del campanile della vicina Basilica di Santo Stefano nel 1642, la chiesa di San Bernardino venne ristrutturata, una prima volta, nel 1679 da Carlo Buzzi (architetto della Fabbrica del Duomo di Milano), il quale realizzò anche la Cappella dell’ossario, decorata con teschi e tibie umane, a imperituro ricordo di pestilenze e carestie.
Dopo l'incendio, che nel 1712 distrusse la chiesetta originaria, Carlo Giuseppe Merlo (pure architetto della Fabbrica del Duomo), ideò l’attuale chiesa a pianta centrale, che accompagnasse il culto dell'Ossario: la nuova chiesa fu collegata alla chiesetta originale, trasformata in ambulacro, attraverso un arco di trionfo. Completata nel 1776, la nuova facciata fu benedetta dal cardinale Pozzobonelli.
L'interno presenta pianta ottagonale semplice, con altari marmorei barocchi e due cappelle laterali. In corrispondenza dei quattro costoloni che sostengono la cupola della chiesa ci sono quattro balconcini barocchi, due dei quali riservati a nobili o autorità per assistere alla messa.
Ai piedi dell'altare maggiore, nel pavimento, una grata protegge l’accesso a dieci scalini, che scendono all’antico sepolcreto dei Disciplini: una cripta a forma di pentagono irregolare, con volte a botte. Ai lati ventun nicchie, dalla forma di stalli di un coro, in muratura, su cui venivano adagiati i confratelli defunti, avvolti nel loro saio (simile a quello dei francescani), col volto coperto dal cappuccio, senza alcun ornamento, col solo nome scritto su tavolette collocate sul loro capo.
 
La Cappella dell'Ossario
Lungo uno stretto corridoio, dalla chiesa si accede all'Ossario. Le pareti interne della Cappella, a pianta quadrata, sono quasi interamente ricoperte di teschi ed ossa provenienti dall'antico ossario, insieme a quelle riesumate nei cimiteri soppressi dopo la chiusura dell'ospedale locale, avvenuta nel 1652, su disposizione dell'amministrazione dell'Ospedale Maggiore, al quale era stato aggregato quasi due secoli prima.
Le ossa apparterrebbero a pazienti morti nel vicino ospedale del Brolo, a priori e confratelli che lo dirigevano, a condannati alla decapitazione e carcerati morti nelle prigioni dopo il 1622 (cioè quando il loro cimitero risultò insufficiente), e anche a membri di famiglie aristocratiche, sepolti in tombe vicine, insieme a canonici della Basilica di Santo Stefano: sono disposte nelle nicchie, sul cornicione e adornano i pilastri e le porte.


Luogo e recapiti

  • Via Verziere, 2 - 20122 Milano