19/01/2017  al 26/02/2017

Valerio Adami "Metafisiche e Metamorfosi"

A cura di: Lea Mattarella

Valerio Adami  "Metafisiche e Metamorfosi"
Giovedì 19 gennaio 2017, l’Accademia d’Ungheria, la Galleria André e la Galleria Mucciaccia presentano una grande mostra antologica di Valerio Adami a cura diLea Mattarella.
Con 50 opere dal 1972 ai giorni nostri, l’esposizione vuole rendere omaggio ad un grande artista italiano, noto più all’estero che in patria. Nato a Bologna nel 1935, Adami vive da moltissimi anni tra Parigi e Montecarlo, trascorrendo le sue vacanze a Meina, sul lago Maggiore. Ha esposto nei principali musei del mondo e le sue opere si trovano tra l’altro nelle collezioni del Musée d’Art Moderne de la ville de Paris e il Musée National d’Art Moderne, Centre Georges Pompidou a Parigi, il Museo d’Arte Moderna di Roma, il Museo d’Arte Moderna Palazzo Reale, Milano, il Museum of Modern Art, Pittsburg, Mc. Crory Corporation, New York, ha lavorato con alcune gallerie molto prestigiose (Marconi di Milano; Maeght di Parigi e Saint Paul de Vence; Malborough di Montecarlo, New York, Madrid); ha partecipato a rassegne internazionali quali Documenta di Kassel e la Biennale di Venezianel 1968, 1978, 1995 e 2011.
La mostra accoglie alcuni momenti significativi del percorso artistico del pittore, suddivisi in tre sedi: le opere più recenti sono esposte negli spazi della GalleriaAndré e della Galleria Mucciaccia, mentre i lavori storici presso l'Accademia d'Ungheria.
Così, tra via Giulia (sede dell'Accademia d'Ungheria e della Galleria André) elargo della Fontanella di Borghese (sede della galleria Mucciaccia), sarà possibile conoscere da vicino Valerio Adami, artista del quale vengono esposte siale tele, spesso di grande formato; che i disegni, importanti, anzi fondamentali per capire la sua poetica e la sua tecnica.
Il disegno, infatti, rappresenta sempre la base, il punto di partenza dei dipinti di Adami, che nascono dal rapporto tra linee nette, definite e chiusee colori, ben definiti in nette campiture. Osservare affiancati il disegno, su cui è possibile scorgere tracce delle numerose cancellature necessarie alla creazione infallibile dell’immagine, e il dipinto che da questi è tratto, permette di capire il percorso mentale ed emotivo compiuto dall'artista: sulla carta egli elabora un tema, una visione, che sviluppa lavorando di matita e gomma, seguendo lo scorrere e l'associazione dei pensieri, i ricordi, le reazioni consce e inconsce. Trasferisce poi sulla tela la struttura della composizione e comincia il gioco inventivo dei colori, che daranno il tono emotivo e il significato compiuto dell'opera. Sono due momenti creativi autonomi ma strettamente legati da una dialettica di rapporti interni.
La mostra è accompagnata da un catalogo bilingue, italiano e inglese, illustrato (Cambi Editore) con un testo di Lea Matterella, un’intervista  rilasciatadall’artista a Christophe Penot, e una selezione di scritti di filosofi, intellettuali e scrittori fra cui Italo Calvino, Carlos Fuentes, Octavio Paz, Antonio Tabucchi, Jacques Derrida, Michel Onfray, Maurizio Ferraris.
 
Roma, gennaio 2017

Luoghi

  • Galleria Mucciaccia - Largo Fontanella Borghese, 89 - Roma
             06 69923801     06 69200634

    orario: lun 15.30-19.30; mar-sab 10-19 - ingresso libero

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