22/04/2017  al 12/05/2017

Patrizia Bettarelli "Mentre lei sogna"

A cura di: Testo di Edoardo Albinati

Patrizia Bettarelli  "Mentre lei sogna"
13 tavole ispirate al testo omonimo di John Berger

Pubblicata per la prima volta in Italia, nell’anno 2000, sulle pagine di “Le Monde Diplomatique”, supplemento del quotidiano “Il Manifesto”, Mentre lei sogna è la lettera che lo scrittore e saggista inglese John Berger inviò all’allora Sindaco di Lione, Raymond Barre, in merito al piano di riassetto del centro della città che prevedeva lo smantellamento delle carceri, di epoca ottocentesca, di Saint-Joseph e di Saint Paul. La proposta dell’autore era quella di trasformare l’area dismessa in parco cittadino, precisamente un meleto, la cui fioritura primaverile avrebbe richiamato in vita i sogni sognati all’interno del carcere. Ciascun albero, secondo i parametri dell’ingegneria forestale, sarebbe stato piantato ogni 6-8 metri, mentre le celle, e non sappiamo la popolazione che le abitava, misuravano 3 x 3,6 metri.
Il carcere, inteso come universo concentrazionario, era già stato esaminato da M. Foucault in “Sorvegliare e punire”, pubblicato nel 1975. Nella sua lettera, John Berger sembra interpretare, a partire da quella lezione, proprio questo meccanismo di pervasività del potere mediante il controllo sul corpo stesso dei detenuti, quand’anche avvenga attraverso la pratica dell’automutilazione, ma di una mutilazione che non si infligge al sé ma a ciò che lo ha compenetrato, prima ancora di inghiottire un cucchiaio, un bicchiere rotto o un coltello (John Berger).
La lettera è tutta giocata sull’impossibilità di un attraversamento, sull’intransitività tra mondo interno e mondo esterno, tra veglia e sogno, ma, anche, sulla negazione del sogno laddove questo, in stato di veglia, coincida con il desiderio, anche il più domestico e regressivo (il sogno ricorrente della madre). Così i molti sogni che affollano la lettera, troppo spesso hanno la dismisura di un incubo, di un desiderio, cioè, che non può essere agito, non trovando liberazione neppure nel lavoro onirico.
Procedendo sul solco della lettera di Berger, Patrizia Bettarelli ha dato corpo, attraverso 13 tavole a colori su carta, al mondo reale e fantasmatico della vita carceraria esplorando, come per lei scrive Edoardo Albinati, i due aspetti liminari del sogno, quello vincolante e quello libertario. Lo fa seguendo Berger nel suo percorso all’interno dell’istituzione dove queste due linee, per così dire, coincidono, dove una libertà serpentina e surreale scaturisce appunto dalla mancanza di essa, dalla sua sistematica soppressione, vale a dire il carcere. Potenza del formato ridotto: all’interno dell’angusto perimetro delle celle, così come nella cornice rettangolare delle illustrazioni, il mondo viene compresso e trasfigurato fino a creare immagini inedite, molto tangibili e al tempo stesso astratte. Visi, corpi dormienti, sbarre e porte, una gabbia, un topo, un piatto con sopra cinque mele, appartengono al mondo carcerario sia diurno . sia notturno, concreto eppure fantastico.
Le tavole che giovedì 20 aprile saranno presentate nella Sala Babele de La Nuova Pesa fanno parte di un progetto editoriale in corso di definizione.

 

Luoghi

  • La Nuova Pesa - Via del Corso, 530 - Roma
             06 3610892     06 3222873

    Orario: lun - ven 10-13 e 15.30-19

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