20/03/2015  al 03/04/2015

Maria Casalanguida. Avventurarsi nel dedalo dei colori

A cura di: Miroslava Hajek

Maria Casalanguida. Avventurarsi nel dedalo dei colori
I dipinti di Maria Casalanguida invitano gli occhi dello spettatore a penetrare all'interno della loro superficie, attirati ed affascinati da uno spazio costruito dal ritmo essenziale di campi colorati che creano illusioni di movimento e profondità insospettabili.
Questa specie di magnetismo distingue le sue opere dalle diverse pitture della astrazione geometrica più razionale e controllata.
L'interazione ed il possibile coinvolgimento emotivo del fruitore sono degli strumenti usati dalla artista per poter raggiungere l'obiettivo di visualizzare una realtà che va oltre la capacità della percezione sensoriale umana. Questa azione implica uno scivolamento delle forme dipinte oltre la loro oggettività tangibile in uno spazio virtuale dell'universo, le sembianze del quale sono riprodotte in strutture geometriche, rompendo la bidimensionalità della tela.
Allo stesso tempo la funzione dinamica multidimensionale impostata dai motivi geometrici della sua solida disposizione compositiva costituisce l’alfabeto necessario per decifrare un preciso messaggio dell'artista. Se da una parte l'opera di Maria Casalanguida appare proiettata verso il futuro collegandosi alle esperienze della grafica digitale, dall'altra risveglia antiche reminiscenze che richiamano alla memoria esempi di pavimenti musivi con geometrie raggiate particolarmente complesse dell'epoca romana o le decorazioni sui muri delle chiese medioevali.
Questa sua capacità di connettere e rievocare nella sua arte essenze sia del passato che del futuro ci fa capire che non esiste niente di indispensabile e, poiché media la conoscenza dell'universo tramite l'esperienza sensoriale, ogni volta sposta il mistero oltre la soglia di cognizione.
L'artista ricerca nel suo lavoro un'anima geometrica coerente, capace di modellare un ampliamento della rilevanza mentale, rendere esplicita la nozione di pensiero visivo come struttura pluridimensionale e cerca di tradurre l'accadimento in forme a-logiche e a-finalistiche, rifuggendo dalla violenza di punti di vista assoluti rispetto alla disposizione dell'evento dell'umano e alle costitutive relazioni che lo caratterizzano.
Potremmo enunciare, che nella sua ricerca estetica affiora  una nuova configurazione dello spazio spirituale profano e della sua materia colorata, plurale ed in continuo sviluppo.

Luoghi

  • Spazio Tadini - Via Niccolò Jommelli, 24 - Milano
             3664584532

    apertura da martedì a sabato dalle 15.30 alle 19 o su appuntamento

  • Categorie correlate