Corrado Veneziano. L’anima dei non-luoghi

Martedì 9 luglio alle ore 19.00, presso la Ecos Gallery, Corrado Veneziano presenterà un’antologia delle sue opere pittoriche.
I lavori di Veneziano, che saranno esposti fino al 21 luglio 2013, sono stati recentemente al centro di un dibattito a distanza tra due dei più importanti intellettuali in attività: l’antropologo Marc Augè e il critico d’arte Achille Bonito Oliva.
Se per Augè, «l’arte di Veneziano trasforma i non-luoghi in spazi vitali», Bonito Oliva parla di una pittura che «lavora sulla riqualificazione del luogo e che ha alle spalle il bisogno e l’impiego  di una memoria: una memoria capace di ridare un “presente” a un “passato” spaziale, a un’architettura abbandonata»
L’opera di Veneziano non si serve di un’iconografia eclatante e sensazionale, ma ripropone spazi e visioni altrimenti dimenticate attraverso un procedimento volto all’assunzione di responsabilità sociale da parte dell’artista, in quanto coglie una prospettiva originale e inedita della realtà per riportare al centro dell’attenzione elementi che sarebbero altrimenti relegati nella periferia delle coscienze; il padre della Transavanguardia dichiara, infatti, che «Veneziano massaggia il muscolo atrofizzato della memoria collettiva: nel senso che si misura con l’acutezza della sensibilità e crea un’attenzione capillare, minimale, che si mette in movimento a partire proprio dall’uso silenzioso dello sguardo». Sono, questi, temi cari al teorico dei non-luoghi, Marc Augè, che vede nell’arte pittorica di Corrado Veneziano una tensione costruttiva rispetto alle dinamiche identitarie giacché «cimentandosi con uno spazio non definito, Veneziano stabilisce e rafforza una relazione con il medesimo spazio. Egli ci consegna un elemento identitario relazionale poiché l’identità si misura proprio sul numero di relazioni che si riescono a far emergere, ed esprimere, in un determinato spazio»