16/11/2013 dalle 19:00  al 07/12/2013 alle 20:00

Alberto Parres. Petrolio

A cura di: Francesco Gallo Mazzeo

Alberto Parres. Petrolio

…fino al momento in cui, qualcuno, uno, un eroe,
butta tutto in aria, rovescia gli umori, li accende, come
lo fa una bufera imprevista, violenta, quando tutto è
esposto ai quattro venti, in  luogo in cui, prima, non
c’era vento. L’imprevisto, accade,  grande dominatore
del gioco, così come lo è quello dell’arte e di ogni abilità,
che prima dell’essere manuale è, necessariamente, mentale,(…)

Per l'occasione Parres  mostra dipinti apparentemente ripetitivi:  il rosso, l'argento (metallo bianco), il grigio e il nero predominano la tela, ad eccezione di un piccolo blu cielo, in basso a destra o sinistra dei dipinti.  Le opere, al muro, creano una orizzontale continua, spezzata solo dalle diverse dimensioni.
Pavimento  dipinto di metallo bianco (argento)  al centro della stanza, una vasca di ferro 100 cm x 100 cm e alta 5 cm. Un liquido rosso sangue con  chiazze di olio nero che ricordano la pratica ancestrale di togliere il malocchio, nelle pratiche sciamaniche.
Ad  angolo di stanza una scultura in gesso di 110 cm. di lunghezza e un diametro di circa 190 cm. dipinta di nero ad evocare la Pietra Nera.
La scultura è stata realizzata recitando un atto di fede, durante tutte la fase della  realizzazione, per imprimerle a modo d’ incantesimo la  natura magica primordiale, purificatrice.
I dipinti sono  realizzati a strati cromatici, con la ferma convinzione che i colori anche se coperti interamente da altri colori, continuano a emanare un flusso cromatico,  percepibile solo dal nostro plesso solare.

“Il primo strato è fatto di  bianco Dash, bianco luminoso che più bianco non si può. Levigato e liscio come l'olio. Il secondo colore è fatto di  blu oltremare puro, sempre liscio e levigato, come la seta più fine, perché il flusso attraversi, in modo armonico, gli altri strati che lo coprono. Il terzo strato è fatto di  rosso carminio, denso e uniforme, sempre liscio e levigato. Sul rosso Parres ha tracciato segni in color metallo argenteo, in una scrittura primordiale e arcaica ad evocare la liquidità mobile del soldo. Tali segni sono stati cancellati, in parte, da strati di diverse tonalità di grigio, fino ad arrivare ad un nero materico e graffiato come un dolore lancinante, dividendo il dipinto in due sessioni nette. In ogni dipinto in basso a destra o sinistra, emerge una  linea blu cielo, dove la  naturale posizione  è  sommersa e ribaltata, da sangue, metallo e petrolio.

Il petrolio non è altro che liquame,  putrefazione del nostro pianeta. L'uomo dissotterrandolo dalla sua tomba naturale, ha ribaltato l'ordine naturale dell’ ecosistema, inondando il pianeta di veleno e distruzione in nome del profitto e di un falso progresso tecnologico. Oggi  tocca a noi essere testimoni e vittime di una sciagura planetaria, non più dovuta  ad eventi casuali e naturali, ma da una nostra falsa necessità energetica. Cosi il significato dei colori, delle forme e degli oggetti nella mostra: I dipinti marcatamente orizzontali per l'orizzontalità della disgrazia. Il rosso è il sangue versato dalle vittime. I segni di metallo argenteo per evocare il metallo e il conio, come liquidità mobile e transitoria. Il grigio, il pensiero. I grigi più scuri fino al nero, il pensiero che viene sommerso. Il blu cielo, il nostro cielo è quello che rimane.
La pietra nera, evoca un grumo di petrolio compresso e solidificato, dove dentro è rimasta impigliata l'essenza del male stesso, costringendo  l'uomo ignorante a girarle intorno.
Nella vasca di ferro, il sangue delle vittime del petrolio e dell’olio nero che galleggia in chiazze a memoria di una pratica sciamanica, come salvezza di un pianeta in agonia. In sottofondo, una musica tribale berbera, di strumenti, suoni e melodie che riportano gli albori dell’ essere addolorato”.


Luoghi

  • Galleria Hybrida Contemporanea - Via Reggio Emilia, 32 - Roma
             06 99706573

    Orario: dal martedì al sabato dalle 16.00 alle 20.00

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