Corà Bruno

Corà Bruno

Bruno Corà, nella esigua schiera di critici italiani che hanno privilegiato il ruolo di curatore di mostre ed eventi, spicca per fervore pionieristico la figura di Bruno Corà, attualmente direttore del CAMEC, il Centro di arte moderna e contemporanea di La Spezia, aperto due anni fa. Giunto a Roma dalla nativa Umbria negli anni Sessanta, Corà nel 1971 è accanto ad Achille Bonito Oliva nell' organizzazione di iniziative “storiche” come la mostra “Contemporanea”. Inizia da allora una intensa esperienza di “compagno di strada” di molti artisti che diverranno famosi nell’area dell’Arte Povera e comportamentale. Graziella Leonardi lo ha ricordato di recente come “molto silenzioso, esigente con gli altri e con se stesso, un pensatore che con gli artisti riesce ad intrecciare rapporti che potrei definire segreti”. Dalla militanza critica e dalla cura di mostre in molti centri, inizia l’ascesa alle direzioni di strutture pubbliche in vivaci realtà del Centro. Palazzo Fabroni a Pistoia, poi – dal 1995 - il Museo Pecci di Prato, una fra le più ambiziose iniziative nel nostro Paese, infine la nuova avventura a La Spezia. Una intensa attività di scrittura (monografie di artisti e testi per innumeri mostre) lo ha portato anche, dal 1996, sulla cattedra di Storia dell’arte contemporanea presso l’università di Cassino