Nannucci Maurizio

Maurizio Nannucci (Firenze, 1939), sin dalla metà degli anni Sessanta, è tra i protagonisti delle sperimentazioni artistiche internazionali nell’ambito della poesia concreta, fluxus e concettuale, elaborando un suo proprio personale linguaggio legato alle strutture verbali e multimediali. 
È dal 1967 (“Alfabetofonetico”) che Nannucci elabora una vasta antologia di testi in neon che creano un repertorio linguistico in cui una dimensione più varia di significati e una nuova percezione dello spazio instaurano un forte legame ambientale sia con l’architettura sia con il paesaggio urbano. 
Sempre dalla metà degli anni Sessanta, Nannucci esplora le complesse relazioni tra arte, linguaggio e immagine, una riflessione che lo ha portato a creare inedite proposte concettuali, caratterizzate dall’utilizzo di media diversi: neon, fotografia, video, suono, edizioni e libri d’artista. Nannucci ha definito il suo operare più un processo di conoscenza che di ricerca estetica e formale. Di conseguenza il suo lavoro è caratterizzato da un continuo movimento di contenuti, ma anche personale; cosi l’artista diviene un viaggiatore che raggiunge e attraversa metropoli, periferie, zone remote e connota la realtà urbana in ogni parte del mondo, per scoprire e creare una geografia immaginaria e per rendere ragione e restituire attraverso i sensi ciò che rimane intraducibile. 
Tra le sue installazioni pubbliche si ricordano: “Art”, 1988, Carpenter Center della Harvard University di Cambridge; “You can imagine the opposite”, 1991, Lenbachhaus, München; “Let’s talk about art, maybe”, 1993, Bank Building, Edinburgo; “Transit, a light journey”, 2000, Biennale di Architettura, Venezia; “All art has been contemporary”, 2000, Casino Luxembourg; “What to see what not to see”, 2003, Biennale di Valencia; “Changing place”, 2004, Fondazione Peggy Guggenheim, Venezia; “Index”, 2005, Enssib, Università di Lione; Museum Der Moderne, Salzburg, 2008; Hubbrücke, Magdeburg, 2008; Galleria degli Uffizi, Firenze, 2010; Museum of Fine Arts, Boston, 2011; Stazione Leopolda, Firenze, 2013. 
Ha partecipato a diverse edizioni della Biennale di Venezia e di Documenta Kassel, oltre alle Biennali di San Paolo, Sydney, Istanbul, Valencia. Ha tenuto numerose mostre personali in musei, tra i quali: Lenbachhaus, München, 1991; Villa Arson a Nizza, 1992; Villa delle Rose, Bologna, 1992; Kunstmuseum, Aarhus, 2004; Wiener Secession, Vienna, 1995; European Patent Office, Monaco, 1999; Sprengel Museum, Hannover, 2002; Mamco, Ginevra, 2003; Museum Der Moderne, Salzburg, 2008; Villa Medicea La Magia di Quarrata, Pistoia, 2009; Musée d’art moderne, Saint Etienne, 2012.