Nangeroni Carlo

Carlo Nangeroni nasce a New York il 24 giugno 1922 da famiglia di emigranti lombardi. Nel 1926 raggiunge l'Italia per studiarvi. Dal 1938 al 1942 frequenta i corsi della "Scuola Superiore di Arte Cristiana Beato Angelico" di Milano e nel contempo i corsi serali a Brera, per poi, nel 1946 tornare negli Stati Uniti e stabilirsi a New York. In quegli anni entra in contatto con le idee ed i protagonisti dell'action painting, nello stesso periodo conosce e si interessa agli esperimenti su suoni e rumori del compositore Edgar Varèse. Nel 1949 allestisce la sua prima esposizione personale alla New York circulating gallery of paintings. Per un breve periodo dipinge con orientamento astratto espressionista . Le opere di questo periodo verranno poi esposte in una personale del 1958 alla Meltzer Gallery, sulla 57° strada. In quei medesimi anni si occupa di scenografia collaborando con la rete televisiva della National Broadcasting Company con allestimenti e realizzazioni per opere liriche e di teatro di prosa.
 Dal 1954 al 1957 lavora ad una serie di opere quasi monocrome (bianco con piccole aggiunte di colore) a forte texture e lieve rilievo, dove ricordi figurali si mescolano a partiture inoggettive. Nel 1958 torna in Italia e si stabilisce a Milano per potersi dedicare esclusivamente alla pittura. Nel novembre 1959 espone per la prima volta in Italia alla Galleria Schneider di Roma assieme allo scultore Carmelo Cappello. Nel 1960 ritiene concluso il suo periodo informale e muta le libere pennellate in elementi plastici definiti, cominciando a sperimentare un'organizzazione razionale. Da pennellate arcuate derivano elementi semicircolari e da questi nasce il cerchio che diventa una costante di base del suo lavoro. Nel 1963 conosce Emilio Scanavino che lo invita a Calice Ligure, nell'entroterra Savonese, località che anche per Nangeroni diventerà la sede estiva. Nel 1965 e poi nel 1973 è invitato alla IX Quadriennale di Roma, mentre è del 1972 la presenza alla Biennale di Venezia per la grafica. In questi anni opera nell'intento di sviluppare una sua grammatica di lavoro, utilizzando prevalentemente gamme di grigi su fondi bianchi e quasi abbandonando il colore. Dal 1981, affascinato dalle combinazioni, dalle variazioni tematiche e dalle ambiguità del colore, sperimenta e sviluppa poi un cromatismo iridescente per mezzo di accostamenti di rette verticali colorate e piccole diagonali che formano un tessuto di microstrutture dove la luce e' una preoccupazione costante del suo operare. Nel 1986 viene invitato alla Biennale di Venezia nella sezione "Colore, aspetti della ricerca cromatica organizzata" e alla Xl Quadriennale di Roma. Continua, poi, negli anni Novanta questa sua ricerca frammentando in particelle di colore le campiture per ottenere una maggiore vibrazione luminosa. Dal 1973 al 2004 è docente presso la Scuola Politecnica di Design di Milano. Sue opere si trovano in collezioni pubbliche e private negli Stati Uniti, in Francia, in Germania, in Svizzera ed in Italia.