Mirri Sabina

Sabina Mirri (Roma) si definisce svizzera-romana, vive e lavora nella tenuta di Petrolo, a Mercatale Valdarno (Arezzo). Esordisce negli anni ’80 con le prime rassegne dedicate da Achille Bonito Oliva alla Post transavanguardia. Si è poi trasferita a New York, dove ha esposto alla Galleria Annina Nosei in mostre personali e collettive.
Ha preso parte a numerose biennali: 1983, la Biennale Trigon, Graz; la XIII Biennale di Parigi e la XVIII Biennale di San Paolo; nel 1989, la Biennale Internazionale dell’Arte di Istanbul e la Biennale d’Arte Contemporanea di Guimares, in Portogallo; nel 1985 ha partecipato alla collettiva A New Romanticism. Sixteen Artists from Italy, Hirshhorn Museum, Washington; nel 1991 alla mostra 60-90: trenta anni di avanguardie romane, a cura di Laura Cherubini, Palazzo dei Congressi, Roma; nel 1993 alla mostra. Tutte le strade portano a Roma, a cura di Achille Bonito Oliva, Palazzo delle Esposizioni, Roma.
Tra le personali più recenti: nel 2005, Quadri succulenti, Galleria Francesca Antonacci, Roma; nel 2007 Figli della poesia, a cura di Edith Shloss, Keats Shelley House, Roma; nel 2010 Con caffè con panna, Rhode Island School on Design (RISD); nel 2013, Stretching-Sketiching, Danziger House, New York; Sabina Mirri, Elisabetta Rasy, Oneroom, Roma; nel 2017 Inventario (provvisorio) dello studio d’artista, Galleria Passaggi Arte Contemporanea Pisa. Tra le collettive: nel 2009, Collezione Dessì, a cura di Achille Bonito Oliva, Palazzo Bernini Roma; nel 2011, Nascor 2-tra arte e natura, Fondazione Studio Carrieri Noesi Martina Franca; nel 2013, Ritratto di una città #2. Arte a Roma 1960-2001, Macro, Roma; Pubbliche intimità a cura di Silvana Vassallo, Bologna.