Hasko Bledar

Bledar Hasko nasce a Gjirokaster il 16 settembre 1982. Nato tra le case di pietra che si estendono
concentriche attorno ad un colle, dove in cima un castello si estende per millecinquecento metri, Bledar
non poteva che sviluppare una geografica consapevolezza nel guardare il mondo. In una città riposta
a valle di un abbraccio di montagne la vista impone uno sforzo immaginativo ulteriore, come avendo
davanti la siepe leopardiana. A 17 anni pubblica una raccolta di poesie. Questo evadere oltre fino al
mare dell’Adriatico lo porta in Italia a diciannove anni. Arriva a Salerno, dove per un anno frequenta la
Facoltà di Economia, ma l’amore per la letteratura si ravviva e decide di iscriversi alla Facoltà di Lettere
e Filosofia. Inizia il legame con la famiglia Francolini, Mauro, Antonella e Marcello. Con quest’ultimo fin
da subito nasce un’intesa naturale come il ciclo dell’acqua dal mare al cielo e viceversa. Nasce l’esperienza
del gruppo teatrale La Famiglia, la casa Francolini diviene non solo casa, ma covo di stimoli
capaci di dare sfogo a quella già posseduta voglia di oltrepassare “la siepe”. Alla naturale propensione
per la scrittura, con il teatro affiora l’amore al racconto della realtà. Inizia così la sua carriera giornalistica
che lo porta a maturare esperienze parallele nell’ambito della carta stampata, della televisione, del
foto-giornalismo e del web. Bledar Hasko è per tutto un uomo della strada, vorace di raccogliere i fatti
del mondo, ma da una posizione ravvicinata, per non perdere nulla delle sensazioni che ne esalano:
odori, rumori, vocii e sguardi. Il suo autore preferito, che è anche protagonista del suo lavoro di tesi,
è Curzio Malaparte, da cui in ultimo eredita l’amaro sguardo verso l’estremità dell’essere. Tutto ciò si
incontra nello spazio della Fotografia che è diventato il mezzo più chirurgico per entrare nella carne dei
fatti. La fotografia è occasione di incontro diretto, di scambio, di pensieri che intercorrono tra gli scatti. È
infine l’occasione prediletta per conoscersi con il corpo, quello stesso corpo che è poi il CorpoComune,
pensiero artistico che ancora nasce dal covo Francolini.
Marcello Francolini