Cidade Marcelo

Marcelo Cidade nasce a San Paolo nel 1979, città dove vive e lavora. L’artista concentra la sua ricerca estetica intorno all’arte di confine, tema che sperimenta in chiave concettuale attraverso una pratica artistica spesso eversiva ed informale, ma sempre tesa a far emergere quelle possibilità espressive intessute silenziosamente in uno spazio urbano. Attraverso diverse operazioni estetiche, Cidade inventa nuove forme di linguaggio, costruisce spazi nuovi e sorprendenti portando a galla eterotopie, molte delle quali possibili come esperimento che collega arte e vita. Questo rapporto, arte-vita, autorizza l'artista a muoversi in un flusso pendolare continuo tra ambito sociale e ambito personale. Confrontando relazioni e valori socialmente stabiliti, Marcelo Cidade produce una “estetica della resistenza”, crea opere che esprimono i complessi conflitti in campo sociale, porta i segni e le situazioni di strada negli spazi adibiti all’arte. Le opere di Cidade sottolineano un rincontro tra arte e società, senza dimenticare di privilegiare l'espressione poetica e la discussione del linguaggio, anche sotto l'ispirazione politica di sfida e di trasgressione. Interesse dell’artista è lo spazio pubblico generato nel flusso urbano e tecnologico della società di controllo; Marcelo Cidade si concentra su un luogo per raggiungere un altro, mettendo in atto un processo di dislocazione dallo storico-geografico al poetico. L’artista ha esposto alla Tate Liverpool, al Museo d’Arte Moderna MAM SP di San Paolo, alla Triennale di Architettura di Lisbona, al CCSP - Centro Cultural São Paulo, al MUSAC - Castilla y Léon in Spagna, alla 27° Biennale di San Paolo e, nel 2013, al Broad Art Museum e al Krannert Art Museum in Illinois. Invitato nel 2010 a prendere parte alla Biennale di Carrara mette in scena grandi blocchi di marmo sui quali scrive a vernice tre accuse (White Blood, White Hold, White Power).