TraCarte 4 - Biennale di opere in carta. Fondazione Banca del Monte, Foggia

TraCarte 4 - Biennale di opere in carta.  Fondazione Banca del Monte, Foggia La quarta edizione della Biennale TraCarte, ospitata anche in questa occasione presso la Banca del Monte Domenico Siniscalco Ceci, propone una accurata selezione di cinquantotto artisti - tra i quali diciannove italiani - che manipolano molteplici materiali cartacei per sperimentare possibilità espressive innovative. Come suggerisce la curatrice Loredana Rea nel testo in catalogo, la manifestazione si propone al pubblico come laboratorio permanente di ricerca, di conquista di spazi di visibilità, di dialogo costruttivo con i giovani artisti.

Di Maria Vinella
 
La quarta edizione della Biennale TraCarte, ospitata anche in questa occasione presso la Banca del Monte Domenico Siniscalco Ceci, propone una accurata selezione di cinquantotto artisti - tra i quali diciannove italiani - che manipolano molteplici materiali cartacei per sperimentare possibilità espressive innovative. Come suggerisce la curatrice Loredana Rea nel testo in catalogo, la manifestazione si propone al pubblico come laboratorio permanente di ricerca, di conquista di spazi di visibilità, di dialogo costruttivo con i giovani artisti. Per conseguire con efficacia tali propositi, la Biennale prevede nel proprio progetto – ideato con grande passione dall’artista Vito Capone – l’adozione di metodologie finalizzate all’utilizzo della carta non come supporto dell’opera ma come struttura portante, anima sensibile di un conoscere, di un fare, di un sentire caratterizzati dalla materia.
I risultati sono evidenti nelle indagini multiformi proposte dagli artisti che hanno considerato la carta come traccia del ritmo della natura, come occasione costruttiva dello spazio, come sostanza fragile e misura del tempo, come custode del corpo, come contenitore dei segni del quotidiano, come territorio della memoria. E ancora: come occasione di gioco o di preghiera, di autobiografia o di cronaca, come processo di meditazione concettuale, come involucro del sacro, come segno di comunicazione, come testimonianza del mito, dell’ornamento, del design, del divino, della storia, del presente, del futuro …
La duttile consistenza e la corposa malleabilità della carta, le tessiture fragili, le slabbrature dei perimetri, le geometrie disegnate, creano eleganti commistioni che intrecciano tradizione e sperimentazione, fogli di giornale e cartoni da imballaggio, rari preziosismi e reperti da macero.
Così come è evidente nelle opere leggere di Mariarosa Pappalettera, Matteo Manduzio, Lydia Predominato, Alessandra Ruo, Claudio Schiavoni, Gabriella Crisci, Margareta Mannervik, Nadia Trotta, Simonetta Ferrante, Vibeke Bak Hansen, Valerie Buess, Mikhail Pogarsky, Wanda Casaril, V. Fuglsang Damgaard,Valeria Bertesina, Paolo Gobbi, Bara Lehmann-Schulz.
Nelle suggestioni scultoree di Domenico Carella, Johan Gaellman, Ulla Enevoldsen, Nobushige Akiyama, K. Dyrda-Kortyka, Vittorio Fava, Mitaritonna Tana, Anna Morolin,
Nelle ipotesi architettoniche di Fernando Rea, Teresa Pollidori, Rosemarie Sansonetti, Francesco Granito, Nicola Liberatore, Tiziana Bargagnati, Salvatore Giunta, Minou Amirsoleimani, Sandra Marconato, Francesca Cataldi, Eberhard Freudenreich, Antonella Servili.
Nelle seduzioni materiche di Vito Capone, Paolo Gubinelli, Gabriella Goransson, Iginio Iurilli, Maren Marie Mathiesen, Mimmo Totaro, Joanna Stokowska.
Negli ironici interventi di Elisabetta Diamanti, Gino Gini, Beppe La Bianca, Fernanda Fedi, Luciana Costa, Franco Zingaretti, Daniela Tzwetkova, Serena Vallese, Trude Kranzl, Kika Moller, Marian Smit, Valentina Pigliapoco, Pilar Roca (catalogo con apparato iconografico e schede biografiche di Grenzi Editore).