Segni Disegni Scritture

La traccia di un fugace momento passato che rimane per sempre impresso nella nostra mente, l'effimera sensazione di gioia o dolore percepita durante rapide contemplazioni urbane, la voglia di esplorare i meandri della memoria per creare testimonianze che parlino di una femminilità segreta, intima, elegante,

 
 
Segni Disegni Scritture
di Gerardo di Feo
 
La traccia di un fugace momento passato che rimane per sempre impresso nella nostra mente, l'effimera sensazione di gioia o dolore percepita durante rapide contemplazioni urbane, la voglia di esplorare i meandri della memoria per creare testimonianze che parlino di una femminilità segreta, intima, elegante, sono questi gli incipit narrativi che Anna Maria Battista, Carine Déambrosis, Daniela Galeone, Maria Grazia Martino, Floriana Mucci, propongono nelle opere presentate alla mostra SEGNIDISEGNISCRITTURE.
Curata da Maria Vinella, la collettiva è stata ospitata dal Museo Nuova Era di Bari e propone cinque suggestioni emotive differenti raccontate attraverso l'elaborazione creativa di alfabeti artistici sapientemente strutturati.
Alfabeti proposti attraverso un autobiografismo sincero e misurato, che non scava nella morbosità dell' esporsi, ma quasi si nasconde dietro il desiderio di indagare le contraddizioni delle soggettività.
Le artiste presenti in mostra sperimentano diversi linguaggi espressivi in un gioco calibrato tra segno e scrittura. Si parte dalle delicate foto-sculture cerate di Anna Maria Battista, per passare alle percezioni urbane di Carine Déambrosis che attraverso il bianco/nero parla al femminile plurale. Alla vivacità compositiva di Daniela Galeone che con il suo tratto schietto e deciso dipinge scenari mentali che si appropriano di elementi naturali, si contrappone l'incedere lento e calibrato del gesto artistico di Maria Grazia Martino che attraverso i suoi intrecci di fili, corde e materiali di risulta comunica la transitorietà e la vuota leggerezza delle azioni del nostro vivere quotidiano. Chiudono la rassegna di opere le sculture di Floriana Mucci che attraverso la ceramica, il gres e la porcellana raccontano  i fragili ricordi femminili.
La mostra si snoda, dunque, mediante opere sospese tra tradizione e sperimentazione, come percorso nella memoria e nella creatività coniugata al femminile