Ricomporre Il Frammento. Giancarla Frare al Museo Civico di Bassano del Grappa

La mostra Ricomporre il frammento, che il Museo Civico di Bassano del Grappa ha dedicato a Giancarla Frare, inaugurata in aprile e prorogata ora fino al 15 agosto, rappresenta un’importante occasione per abbracciare con uno sguardo solo la complessità di un lavoro di ricerca, che negli anni si è caratterizzato inconfondibilmente per la costruzione di un linguaggio pittorico e grafico essenziale e raffinato, capace di esprimere la relazione dialettica tra pensiero e operatività.


Di Loredana Rea
 
La mostra Ricomporre il frammento, che il Museo Civico di Bassano del Grappa ha dedicato a Giancarla Frare, inaugurata in aprile e prorogata ora fino al 15 agosto, rappresenta un’importante occasione per abbracciare con uno sguardo solo la complessità di un lavoro di ricerca, che negli anni si è caratterizzato inconfondibilmente per la costruzione di un linguaggio pittorico e grafico essenziale e raffinato, capace di esprimere la relazione dialettica tra pensiero e operatività.
È un’antologica che raccoglie oltre sessanta opere realizzate negli ultimi dieci anni, progettata come appendice della Biennale dell’Incisione Contemporanea, di cui l’artista di origine veneta è stata vincitrice nel 2008, e curata dalla direzione del Museo in stretta collaborazione con l’Istituto Nazionale per la Grafica di Roma (che ospiterà l’esposizione a Palazzo Poli nella primavera del 2012).
Il percorso propone accanto agli splendidi fogli incisi, che costituiscono l’intenso incipit di una composizione tutta giocata sul filo della memoria, le opere pittoriche e un’inedita serie di schizzi a china e acquerello.
Come sottolinea l’artista la scelta del titolo esprime la volontà di rimettere insieme i pezzi della realtà, che nelle sue opere frantuma, per analizzarla e poi recuperarla, a volte in modo chiaro ed evidente, altre in maniera più oscura, come seguendo la suggestione sottile, ma sorprendentemente tenace di un pensiero ineludibile.
“Il frammento – afferma, infatti, Giancarla Frareè quello che rimane di un tutto. E, come traccia, può disparire o precisarsi. Lavoro sul tema della perdita, del tempo, dell'oblio. Una "messa in memoria" dei resti, di una realtà frammentata che rimanda, nella sua evidenza, ad una assenza. Ma il frammento rimane tale. L'integrità un impossibile obiettivo”.
La perdita della memoria e la labile persistenza del passato rappresentano l’origine di una riflessione sulla fragilità dell’esistenza, che l’ha spinta a creare un linguaggio intessuto di frammenti, caratterizzati da un’assolutezza straniante e contemporaneamente da una rigorosa fascinazione, in cui a dominare è il continuo rimando tra segno pittorico e lacerti rubati al tempo.
A guardare uno dopo l’altro i lavori presenti in mostra si rimane quasi senza fiato e non si può fare altro che abbandonarsi alla profondità dei neri, alla sinfonia dei grigi, alla pastosità delle terre, alla levità dei cilestrini e poi all’improvvisa apparizione degli azzurri. Solo lasciando che l’emozione del vedere ci guidi, seguendo le strade che le sono proprie, si può comprende il travaglio che accompagna l’artista nell’elaborazione di un’idea, nell’incubazione di un segno, nella materializzazione di un’immagine, nella stesura di una campitura di colore. E soltanto così l’estrema complessità, che si nasconde dietro la sua scabra, severa, intensa pittura, strumento privilegiato per trasformare la sostanza della vita in materia per l’arte, si manifesta con tutta la sua forza prepotente e ci trascina a sé, impedendoci di andare oltre.
Di frammento in frammento l’esposizione bassanese suggerisce allora il senso di un’indagine condotta da Frare con un rigore raro in questo nostro tempo, a legare indissolubilmente tutte le esperienze del suo operare: la pittura, la fotografia, la poesia e infine il video (di cui a Palazzo Sturm – Museo Remondini è offerta la visione di Stati di permanenza. Gina, 2010) e ricompone in maniera intelligente una personalità sfaccettata eppure coerente, al punto da non sembrare neppure lievemente sfiorata dalle tendenze e dalle mode che attraversano la contemporaneità.