“Passi” nel presente dell’arte contemporanea

L’installazione “Passi” di Alfredo Pirri nel Palazzo Ducale di Martina Franca propone un percorso snodato tra le sale dell’edificio storico e nel centro antico della cittadina barocca, tra saloni affrescati e stradine tortuose. Qui, il lavoro di Pirri evidenzia riflessioni concettuali in grado di coinvolgere forti sensazioni percettive e reazioni emozionali.





“Passi” nel presente dell’arte contemporanea
Maria Vinella
 
            L’installazione “Passi” di Alfredo Pirri nel Palazzo Ducale di Martina Franca propone un percorso snodato tra le sale dell’edificio storico e nel centro antico della cittadina barocca, tra saloni affrescati e stradine tortuose. Qui, il lavoro di Pirri evidenzia riflessioni concettuali in grado di coinvolgere forti sensazioni percettive e reazioni emozionali.
Realizzata a cura della Soprintendenza per i Beni Storici Artistici ed Etnoantropologici della Puglia e in particolar modo del Soprintendente storico dell’arte Fabrizio Vona, la mostra rientra tra le iniziative promosse in occasione del 37° Festival Musicale della Valle d’Itria.
Come spiega lo stesso Pirri in occasione dell’inaugurazione, l’installazione “Passi” trova origine in un progetto di opere avviato da alcuni anni in spazi pubblici fortemente connotati simbolicamente, luoghi del sacro, dell’arte, della storia ecc., messi a confronto con “opere ambientali nelle quali lo spettatore si trova al centro di una narrazione deformata e spezzettata che ribalta quel meccanismo consolante che ogni luogo ‘sacro’ possiede”. Così, dopo le installazioni ambientali alla Certosa di Padula, all’Abbazia della Novalesa, alla Fondazione Marino Marini, al Centro Arti Visive Pescheria, al Foro di Cesare, al Museo Arcos, al Ninfeo di Villa Guastavillani, è la volta del Palazzo Ducale di Martina.
La modalità operativa dell’operazione è sempre la stessa, come chiarisce l’artista, grandi specchi posti a pavimento, calpestabili e, quindi, rotti e frantumabili, creano una visione unica e irripetibile dello spazio ospitante, perché l’immagine che si viene a creare (e la conseguente percezione) definisce un effetto mutevole e, dunque, una narrazione visiva soggettiva e sempre differente. Anche a Martina Franca, la collocazione degli specchi frantumati sul pavimento, lungo l’infilata di porte attraverso le singole sale e nel Salone dell’Arcadia, produce un effetto spiazzante di moltiplicazione dello spazio, una visione frantumata di affreschi e decori, passi dei visitatori e forme del presente.
Tra passato e presente, incertezza spaziale e accavallarsi storico, “Passi” diventa paradigma di una condizione esistenziale tipica della complessità: la convivenza di reale e irreale, centro e periferia, identità e alterità. La prospettiva multifocale, invocata da Pirri, si ammanta in tal modo di precarietà, fonde e confonde durata e effimero, progetto e caso, geometria e informe, reale e trasfigurazione del reale. La conseguente amplificazione di immagini determina un dis-equilibrio che seduce l’osservatore, catturato (quasi senza accorgersene) sin dentro l’opera. Muta e mutevole, “Passi” anche nel titolo evidenzia il desiderio dell’artista di mettere al centro dell’opera (che – ricordiamolo – è fatta di arte antica e contestualmente di arte contemporanea) l’osservatore. E’ lui che ‘fa’ l’opera, semplicemente guardandola. O, come in questo caso, passeggiandoci sopra e rompendola. Ma rompere uno specchio non è rompere la realtà spazio-temporale, è solamente rompere un riflesso. O meglio, non romperlo, ma moltiplicarlo in infiniti riflessi e infinite visioni.
            La mostra ospita anche altre due installazioni: “Bandiera”, un suggestivo e imponente intreccio di millecinquecento spessi fili lunghi 15 metri che ricostruiscono la bandiera tricolore realizzata in occasione del 150° anniversario dell’Unità d’Italia (collocata nel Palazzo Ducale), e l’installazione sonora situata nel centro storico di Martina (nel Loggiato di Palazzo Stabile) dove voci umane e versi animali si sommano in un rumoroso richiamo a luttuosi eventi bellici (la registrazione propone brani del “Rapporto alla Nazione” di Bush che annuncia la guerra in Iraq del 2001, i brani sono fortemente disturbati da latrati canini allusivi alle proteste dei ‘cani-infedeli’dell’Islam).