Nuovo Museo della Fondazione “Pino Pascali”: Ouverture

L'ex-mattatoio comunale di Polignano a Mare (Bari) accoglie la nuova sede della Fondazione Museo Pino Pascali. Dedicata al geniale e compianto artista, la struttura museale è sita in un edificio storico appena restaurato e si affaccia sul suggestivo paesaggio marino dell’Isola dell'Eremita.


Nuovo Museo della Fondazione “Pino Pascali”: Ouverture
di Maria Vinella
 
 
            L'ex-mattatoio comunale di Polignano a Mare (Bari) accoglie la nuova sede della Fondazione Museo Pino Pascali. Dedicata al geniale e compianto artista, la struttura museale è sita in un edificio storico appena restaurato e si affaccia sul suggestivo paesaggio marino dell’Isola dell'Eremita.
            Il grande autore pugliese, nato a Polignano e morto a soli 33 anni a Roma nel 1968, fu scultore, scenografo, performer e coniugò in modo creativo forme primarie e mitiche della storia e della natura (il mare, la terra, gli animali) con le forme infantili del gioco e dell’avventura e
con le icone e i feticci della cultura di massa. Traducendo questo speciale mondo dell’immaginario in forme monumentali ed essenziali, spesso realizzate con le materie più effimere e caduche, seppe dare un’originale risposta alle tendenze che arrivavano dall’America (come la Pop Art), precorrendo il Concettuale degli anni settanta. Attraversò ogni raggruppamento delle neoavanguardie di quegli anni in maniera singolare ed eccentrica rimanendone, in ogni caso, volutamente ai margini.
            Tra operazioni di prelievo e rigenerazioni del reale, il gioco dell’opera di Pascali agì – in quegli anni – come agente di trasformazione per reinventare in chiave ironica e provocatoria gli oggetti e il loro significato, il modo di guardare, pensare, essere. Al centro della complessa ricerca dell’artista pugliese ritroviamo innanzitutto la cultura agraria e poi la cultura marinara, ma anche la cultura massmediale con il proprio repertorio fantastico alimentato dalla visione cinematografica e televisiva.
            Ad affascinare Pascali fu un progetto di trasfigurazione fantastica del mondo, dove l'opera non è più copia del reale ma ‘altra’ entità fatta di nuovi valori. E sono proprio questi i contenuti primari del lavoro dell’artista: la memoria, l’infanzia, il gioco, il mito, la natura.
            A questi valori è dedicata la mostra di apertura del Museo, diretto da Rosalba Branà, che accoglierà eventi, rassegne-video, esposizioni varie, laboratori didattici ecc. Le opere dell'Archivio e Fondo Pino Pascali e della collezione troveranno nel nuovo spazio una collocazione permanente (che ospiterà le opere, i disegni, le scenografie e tutta la filmografia dell'artista). In occasione della collettiva inaugurale, il museo Pascali propone Ouverture - La Festa dell’Arte, una mostra dal carattere plurilinguistico coordinata da tre giovani curatori (Roberto Lacarbonara, Antonio Frugis e Nicola Zito).
            Tra gli artisti invitati: Sarah Ciracì, Francesca Speranza, Giuseppe Teofilo, Francesco Schiavulli, Giulio De Mitri, Maria Martinelli, Alessandro Passaro, Enzo Guaricci, Ada Costa, Luigi De Palma e Martino Pinto, Nicola Vinci, Daniele Papuli, Fabrizio Bellomo, Cristina Bari, Peppino Campanella, Cristiano De Gaetano, Alessandro Boezio (nella foto opera “Aracne Futura” del 2012), Giovanni Albore, Angelo Però, Nico Angiuli, Giuseppe Sylos Labini, Salvatore Sava, Franco Menolascina, Domingo Milella, Gregorio Sgarra e Biagio Caldarelli.E ancora: Daniela Corbascio, Piero Di Terlizzi, Rose Marie Sansonetti, Francesca Loprieno, Gaetano Grillo, Gaetano Fanelli, Pierluca Cetera, Michele Giangrande, Agrimi, Manco, Spagno, Giannuli, Cirillo, Di Candia, Molinaro, Zurlo, Santacroce, Giannetti,.
            Tra gli artisti pugliesi presenti nella collezione permanente della Fondazione: Giovanni Albanese, Miki Carone, Berardo Celati, Claudio Cusatelli, Guilermina De Gennaro, Stefano Di Marco, Carlo Garzia, Iginio Iurilli, Cosmo Laera, Gianni Leone, Pierpaolo Miccolis, Giampiero Milella, Massimo Ruiu.
(la mostra è visitabile dal primo giugno sino a fine settembre 2012, www.museopinopascali.it)