Macro e Enel: Un binomio elettrizzante

Macro e Enel:  Un binomio elettrizzante
Dal 5 febbraio al 12 giugno 2011 il MACRO ospita nella Sala Enel tre nuove opere che danno vita ad un percorso che ha come protagonista indiscusso lo spettatore. La grande Sala, inaugurata il 4 dicembre scorso, su progetto di Odile Decq, è sponsorizzata dall’Enel che affianca e sostiene il museo «con l’obiettivo di creare sinergie virtuose tra pubblico e privato nella promozione dell’arte contemporanea in Italia».


 
Dal 5 febbraio al 12 giugno 2011 il MACRO ospita nella Sala Enel tre nuove opere che danno vita ad un percorso che ha come protagonista indiscusso lo spettatore. La grande Sala, inaugurata il 4 dicembre scorso, su progetto di Odile Decq, è sponsorizzata dall’Enel che affianca e sostiene il museo «con l’obiettivo di creare sinergie virtuose tra pubblico e privato nella promozione dell’arte contemporanea in Italia».
Mettete insieme una grande sala, le creazioni di tre grandi menti e un rigido percorso da rispettare e avrete come risultato un allestimento museale che colpisce fino in fondo la sensibilità del visitatore. Le opere dei tre artisti Arcangelo Sassolino, Ernesto Neto e Dan Perjovschi creano un percorso sensoriale fatto di suoni e profumi che investono il museo tutto e che continuano ad essere percepiti dagli spettatori per l’intera durata della loro visita.
La prima opera che si incontra si intitola “Piccolo Animismo”, del vicentino Arcangelo Sassolino, ed è tutta giocata sull’attesa, sul tempo che passa e su quello che è in divenire. L’opera è un grande parallelepipedo in lamiera elettrosaldata che ogni quarto d’ora, a causa di immissioni e sottrazioni d’aria compressa, subisce forte sollecitazioni dall’interno facendo cambiare la forma dell’opera continuamente e dove il rapporto tra opera stessa e sala museale si fa labile. Un happening dove l’opera non è statica e mai uguale a quella del quarto d’ora precedente, un happening dove è difficile intuire il pensiero di chi l’ammira, di chi ne resta folgorato e di chi retrocede per il rombo tuonante della cassa armonica.
Il percorso continua con la curiosa opera del brasiliano Ernesto Neto che si intitola“While Nothing Happens”, già realizzata nel 2008 per il museo romano. Un organismo vivo, un gigantesco mobile che si muove e odora di profumatissime spezie dai diversi colori racchiuse in ampolle di lycra: pepe nero, cumino, zenzero, chiodi di garofano e curcuma. Profumi che si ritrovano in tutto il museo veicolati in ogni antro dai movimenti d’aria. Un’opera che richiama alla mente organismi primordiali che come gocce di profumo vanno a riempire il grande spazio museale. Una grande vela, una eterea tensostruttura, sotto la quale è possibile camminare -facendo attenzione però a non urtare i sfavillanti tentacoli speziati- retta da un’infallibile sistema di contrappesi posti alla sua estremità.
L’ultima tappa è segnata dai graffiti del rumeno Dan Perjovschi che segnano le pareti della slanciata sala con ogni tipo di disegno abbracciando l’idea di horror vacui tanto cara ai nostri avi. Un’opera creata in tempo reale, dal 5 al 16 febbraio, davanti agli occhi di spettatori che la vedevano nascere, evolvere e fissarsi nella loro mente come sulle bianche pareti del Macro. All’insegna della libertà del segno e della parola, del gesto spontaneo e informale, della satira contemporanea qua e là pungente, portavoce di un vivo spaccato culturale. S’intitola “The crisis is (not) over. Drawings and Dioramas” e fa luce sulla condizione esistenziale dei singoli individui cosi come di intere nazioni...un macromanifesto ambasciatore di un presente attuale e vivo.
Informazioni:
Macro, Museo D’arte Contemporanea Roma
Ingresso:
Via Nizza, angolo Via Cagliari - 00198 Roma
Orari:
dal martedì alla domenica, dalle ore 11 alle 22 (ultimo ingresso: ore 21)
Per maggiori informazioni: www.macro.roma.museum