Ai Fratelli Chapman Il Premio Pino Pascali 2010

Arrivato alla tredicesima edizione, il Premio Pino Pascali della Fondazione Pino Pascali di Polignano a Mare, sede dell’omonimo Museo, è stato assegnato a Dinos e Jake Chapman;  in occasione dell’evento il Museo ha allestito una personale a cura di Carlo Berardi.


Ai Fratelli Chapman Il Premio Pino Pascali 2010
di Maria Vinella
 
Arrivato alla tredicesima edizione, il Premio Pino Pascali della Fondazione Pino Pascali di Polignano a Mare, sede dell’omonimo Museo, è stato assegnato a Dinos e Jake Chapman;  in occasione dell’evento il Museo ha allestito una personale a cura di Carlo Berardi.
Nella motivazione del Premio (assegnato dalla Giuria composta dal curatore, da Rosalba Branà direttrice del Museo e dal critico Pietro Marino), leggiamo “I Fratelli Chapman hanno saputo infondere al linguaggio dell’arte contemporanea una nuova vitalità estetica sospesa tra tragica bellezza e crudo realismo. Trasferendo sul piano simbolico l’irrazionalità della vita e della morte, hanno messo a nudo la falsa coscienza del nostro tempo e i turbamenti dell’animo umano.” L’arte shock dei terribili e scontrosi fratelli inglesi ottiene, in tal modo, un ulteriore riconoscimento per la provocatoria e anticonvenzionale creatività sempre pronta a violare tabù e a sconfinare i territori dell’estetico.
Ex assistenti della coppia artistica Gilbert e George, i Chapman cavalcano successo e fama dalla metà degli anni novanta, quando con i colleghi della cosiddetta Young British Art espongono in Europa e nel mondo.
La loro capacità di dare corpo visibile a nefandezze e atrocità (dalle torture naziste del passato alle mutazioni genetiche del futuro) ha generato una nuova estetica dell’orrore che non risparmia nessuno, né i bambini più innocenti né gli animali più innocui (pensiamo ai pinguini del film animato “Happy Feet”). Né si ferma dinanzi all’arte stessa: nel 2003 acquistano una serie originale di incisioni di Goya e poi la alterano con interventi horror. Manipolano forme e figure note e non, creando mostri, alieni, cadaveri, fantasmi, nel nome di un diritto ad interventi irriverenti e dark che altro non sono che un semplice specchio della società malata nella quale viviamo.
Con humor malefico e trucido, i due artisti trasgressivi mostrano - anche nella mostra alle porte di Bari – l’esasperazione macabra della propria ricerca sia nella serie di olii su tela come “A Bad Night” del 2007, sia nelle piccole resine dipinte a smalto come “Cannibal Holocaust II” del 2000, o come in opere nuove (del 2008) come il bronzo dipinto di “I wanted to impress friends III” con l’ormai celebre pollo impiccato, o – ancora – come “Bronze Skull (Maggots)”, il bronzo dipinto con il teschio con la lingua sporgente e pieno di vermi che sembra farci l’occhiolino dalla copertina del catalogo pubblicato per l’occasione dalla Fondazione Pascali (Aliante Edizioni)..