Forza di Adattamento e Appropriazione Residenza d’artista di Frédéric Saia

A cura di: Anton Roca

Forza di Adattamento e Appropriazione Residenza d’artista di Frédéric Saia

Venerdì 7 giugno lo Spazio Rad’Art ha aperto al pubblico il progetto di residenza d’artista di Frédéric Saia. Una residenza nella quale l’artista canadese ha intrecciato la propria esperienza artistica con il territorio che lo ha accolto, con la pazienza e prodigalità del ricercatore impegnato nel far emergere alcuni dettagli, solitamente non raccolti dalla rappresentazione cartografica obbiettiva del territorio.


Venerdì 7 giugno lo Spazio Rad’Art ha aperto al pubblico il progetto di residenza d’artista di Frédéric Saia. Una residenza nella quale l’artista canadese ha intrecciato la propria esperienza artistica con il territorio che lo ha accolto, con la pazienza e prodigalità del ricercatore impegnato nel far emergere alcuni dettagli, solitamente non raccolti dalla rappresentazione cartografica obbiettiva del territorio.
I dettagli di cui si parla sono gli alberi. Singole piante cresciute sotto la pressione di condizioni particolari e, per questo motivo, percepite - nelle parole dello stesso Saia - come espressione di una volontà estrema di esistere: la Forza di Adattamento.
La ricerca compiuta dall’artista si è svolta attraverso un programma di esplorazioni lungo le strade, i sentieri e nei boschi del territorio di Mercato Saraceno e della Provincia di Forlì-Cesena. Esplorazioni in cui - e questo è il valore aggiunto del suo progetto -, è stato sempre accompagnato da persone del luogo. È stata la loro presenza, o le indicazioni orali fornite relativamente al percorso, che hanno consentito a Frédéric di compilare una propria mappa.
La mappa di Saia viene disegnandosi a partire dal gesto dell’Appropriazione. Oltre ai dati tecnici quali le coordinate GPS o la documentazione fotografica dei siti individuati, tale gesto si esplicita nella raccolta di elementi precisi e importanti: la trasmissione della conoscenza relativamente a tali siti; la particolare storia di ogni singolo albero indicato e, non meno importante, il vissuto del donatore rispetto all’albero offerto come dono all’artista.
Dati soggettivi che, al pari dei dati obbiettivi rilevati dalla cartografia - di cui solitamente è costituita una mappa -, sono altrettanto utili per addentrarsi nel territorio. Per percorrere però questa volta, sentieri tracciati dall’artista a partire dalla conoscenza trasmessagli del territorio, nei particolari espliciti e nei racconti di vissuto. Una conoscenza raggiungibile unicamente tramite la relazione che si viene istaurando tra l’artista e la comunità.
Tali percorsi si snodano come possibili, quindi fruibili da parte di eventuali camminatori, all’interno di un disegno complessivo, i cui contorni sono definiti dalla posizione occupata da ciascun albero in questa nuova forma di cartografia, che potremmo definire Cartografia relazionale.
Il progetto di residenza di Frédéric Saia restituisce al territorio una nuova mappa, riscritta direttamente dal vissuto delle persone che lo abitano. Una mappa che ci consente di vivere il territorio, di scoprire l’identità dei luoghi e di immergerci nel tempo passato e futuro della crescita degli alberi.
Scultore e fotografo, Frédéric Saia è prima di tutto un artista che lavora nell’ambito dell’arte ambientale. Laureato in Arti Visive all’Università del Québec di Montréal, in collaborazione con la Scuola Superiore di Belle Arti di Aix-en-Provence, Frédéric, partendo dall’interesse per il movimento Slow art (Slow Life), effettua una ricerca artistica i cui tratti distintivi sono la percezione di un determinato luogo e lo sviluppo del senso di appartenenza. Ne derivano progetti finalizzati alla comprensione dei meccanismi di adattamento messi in atto dalla della natura e dell’ambiente circostante.
L’assegnazione di diversi premi e borse gli ha permesso di realizzare progetti e opere di arte pubblica finalizzati all’integrazione tra arte e architettura che, insieme al proprio evolvere come artista e persona si sviluppano all’interno di un arco temporale pluriannuale.
I suoi lavori sono stati presentati in diverse mostre ed eventi in Canada, negli Stati Uniti, in Francia e, in occasione della residenza d’artista presso lo Spazio Rad’Art, per la prima volta anche in Italia.
La residenza di Frédéric Saia è parte del programma di attività del progetto Osservatorio inContro a sostegno della ricerca artistica, organizzate da Rad’Art Project / Associazione Artéco per l’anno 2013. Tale programma intende favorire l’inContro con il territorio, inteso come un insieme articolato che integra cultura, comunità di persone e ambiente, in una dimensione internazionale.
Un anno in cui, oltre al proseguo del rapporto di interscambio con La Chambre Blanche di Québec - di cui l’apertura della residenza di Frédéric Saia venerdì 7 giugno -, The Rad’Artr Project ha siglato un accordo con l’Accademia di Belle Arti di Bologna. Grazie a tale accordo gli studenti dell’Accademia possono acquisire crediti formativi realizzando degli stage a stretto contatto con gli artisti ospitati.
Sempre nell’ambito delle residenze d’artista, è stato emanato il 2° BRA (Bando Rad’Art) con scadenza 31 luglio 2013. Lo scopo del bando è di scegliere due artisti italiani che potranno usufruire di un periodo di residenza di sei settimane, ospiti del partner canadese, nelle stagioni 2014-2015 e 2015-2016.
Lo Spazio in cui opera The Rad’Art Project sorge in un terreno di mq 3.500 ed è costituito da un fabbricato di mq 200, dislocato su due piani destinati ad atelier/laboratorio e foresteria ed è nato nel 2012 dall’evolversi progettuale e concettuale della Mental Permanent Factory, creata a sua volta dall’artista catalano Anton Roca nel 1986.
Lo Spazio Rad’Art è attivo presso San Romano di Mercato Saraceno (FC), una località dell’Appennino romagnolo, che per le sue caratteristiche di luogo appartato e discreto ed inserito in un contesto naturale, di valore ambientale e paesaggistico, risulta ideale per la produzione artistica e culturale.

Anton Roca
Direttore artistico The Rad’Art Project 

www.rad-art.org