LA COMPATTEZZA GLABRA DEL BIANCO E I DURI ANFRATTI DEL NERO

Si viene attratti e quasi issati visivamente in una dualità di segno cromatico : nella compattezza glabra del bianco che si incastona nei più duri anfratti del nero.


 di Anna Laura Longo                              
Si viene attratti e quasi issati visivamente in una dualità di segno cromatico : nella compattezza glabra del bianco che si incastona nei più duri anfratti del nero.
Dentro tale doppiezza ogni forma o presenza assume un suo nitido portamento, in assenza quasi di gradazioni o di gamme di sfumature. Con affermazione dunque perentoria, che può essere tuttavia colma di una certa levità.
Siamo nella Galleria Oredaria in Roma, dove Esther Stocker sino al 12 febbraio 2012 ha dispiegato la sua personale dal titolo In defence of free forms.
L’ artista austriaca - nella fattispecie - è portatrice di conglomerati e blocchi compatti che limpidamente sembrano timbrare lo spazio come fossero vettori, ispessiti dal tempo. Un dispensamento senza abbondanza, con buona misura : vi è un’ occupazione del suolo che sortisce difatti accoglienza, sicchè i passi si imbattono già nell’ ingresso con veri e propri innesti, con valenza di colpi per l’ occhio ( e per i possibili circuiti di riflessione ). Colpi saldi, non ostacolanti.
Propriamente si potrebbe dire scansioni. In assenza per lo più di curvature , con preminenza quindi di linee diritte, che conferiscono toni di chiara fermezza .
“ Anche se di solito non lo sappiamo abbiamo aspettative di forme, aspettiamo che si comportino in modo prevedibile. Personalmente sono affascinata dal modo in cui riconosciamo queste aspettative solo quando non sono soddisfatte “.
Sopraggiunge in definitiva una salda nettezza, più che un sommovimento, in questo ambito di ricerca, in questa porzione di visione estetica. Trattasi di una salda nettezza che ha decise sembianze di contemporaneità. 
                                                                                                                                                ( marzo 2012 )