Betty Bee. Con tutto l’amore del mondo

Betty Bee. Con tutto l’amore del mondo
Di Raffaella A. Caruso
 
Vivere significa sapere affrontare la confusione.
Saper mischiare i propri pensieri con quelli del mondo è dono dell’artista.
Betty Bee ha dimostrato nel corso degli anni di essere con-fusa e di confondere, suscitando negli interlocutori le emozioni più varie.
Considerata per anni la bad girl dell’arte italiana, spesso conosciuta per lo spirito ribelle più che per i valori formali del suo lavoro, con uno spirito che definire materno è riduttivo, infonde invece vita al quotidiano, donando magia a carte veline, mozziconi di sigarette, macchie di caffè, a qualunque oggetto stuzzichi la sua fantasia, parli alla sua emotività, rendendo micro e macrocosmo mondi dall’impatto visivo di pari dignità, con una cifra stilistica dall’eleganza inconfondibile, che se nell’incanto affabulatorio è tutta partenopea ha invece il rigore formale delle tendenze mitteleuropee.
Da sempre apprezzata per la forte azione performativa, per una militanza artistica che in lei è vita, oggi Betty Bee appare al pubblico con una disponibilità nuova: accogliere nel proprio vissuto il mondo altrui, pronta ad abbandonare sterili antagonismi per fare da madre padre fratello sorella alla gioia ed al dolore nostro e suo, opponendo alla vis destruens –ovunque essa si nasconda- la forza costruttiva della materia e del colore. Lo fa analizzando visivamente e in senso metaforico un concetto interessantissimo in semeiotica: il limite, confine invarcabile, soglia dell’ignoto ed al contempo campo all’interno del quale trovare protezione. È questo tutto l’amore del mondo: la disponibilità dell’artista, il lasciare parlare le cose, accogliere l’altro, anche quando è diverso, anche quando ha le fattezze di quei “mostri” che forse null’altro sono che la parte oscura che alberga nascosta in ognuno di noi.
Processo che Betty porta a compimento anche su se stessa, rielaborando e restituendo, per la prima volta al colore, immagini di una parte di quelle indomite anime con cui si è nel tempo sapientemente rappresentata e raccontata.
Ecco dunque il breve spot che NAF 2015 dedica  (mostra d’Oltremare 22-25 maggio 2015) con il patrocinio della Regione Campania e del Comune di Napoli all’artista in collaborazione con Eidos Immagini Contemporanee e con la curatela di Ciro Delfino e Raffaella A. Caruso. Un’esposizione di  lavori inediti pensati site specific reti, fiori, cancelli, mostri, sirene presentati in un suggestivo allestimento, e il video Incantesimo lunare, da cui l’artista ha tratto dei frame fotografici in pezzo unico arricchiti da un intervento pittorico.