A Sassoferrato nasce il MAM’S nel secentesco Palazzo degli Scalzi

A Sassoferrato nasce il MAM’S nel secentesco Palazzo degli Scalzi
Le opere provenienti dal fondo del “Premio Salvi”  a Palazzo degli Scalzi
di Michele De Luca
 
     Le Marche arricchiscono il loro già importante patrimonio museale con l’apertura a Sassoferrato (Ancona), nel prestigioso Palazzo degli Scalzi, del MAM’S (Mondo Arte Marche Sassoferrato), che nasce grazie a una collezione di circa quattromila opere che il Comune ha ricevuto dal 1996 in gestione dal fondo del Premio Salvi che ha visto la prima edizione nel 1951 e quindi fra i più antichi premi istituiti in Italia nel secondo dopoguerra e il più antico delle Marche, intitolato a Gian Battista Salvi, detto “Il Sassoferrato”, tra i più grandi e famosi pittori italiani del Seicento. Grazie a questo Premio (che oltre a quello di Salvi prendeva anche il nome di “Piccola Europa” in quanto era aperto non solo alla realtà locale ma a quella internazionale) centinaia di artisti e critici hanno attraversato la realtà della città marchigiana; le realtà culturali più significative delle Marche da Macerata con il secondo Futurismo a Urbino con la Scuola degli Incisori, da Sante Monachesi, Orfeo Tamburi, Pericle Fazzini a Walter Valentini, Giuseppe Uncini, Umberto Peschi, Loreno Sguanci, Arnaldo Pomodoro hanno partecipato al Premio Salvi. Ma anche le più significative espressioni italiane e internazionali, rappresentate, tra le altre, da tanti autori che sono stati invitati nelle varie edizioni, tra cui (tanto per ricordarne solo alcuni), Brindisi, Bendini, Bonalumi, Baj, Barcelò, Chia, Cassinari,  Cagli, Capogrossi, Consagra, Corpora, de Dominicis, Del Pezzo, Dorazio, Echaurren, Tano Festa, Giosetta Fioroni,  Mario Giacomelli, Fautrier, Guttuso, Jiri Kolar, Ligabue, Wilfred Lam, Bice Lazzari, Licini, Renzo Margonari, Migneco, Maccari, Munari, Mario Merz, Zoran Music, Edgardo Mannucci, Nespolo, Gastone Novelli, Mimmo Paladino, Lamberto Pignotti, Cocetto Pozzati, Achille Perilli, Ivo Pannaggi, Fabrizio Plessi, Fausto Pirandello, Mimmo Rotella, Mario Schifano, Toti Scialoia, Graham Sutherland, Turcato, Treccani, Sinisgalli, Wladimiro Tulli, Emilio Tadini, Tancredi, Renzo Vespignani, Vedova, Luigi Veronesi.
     L’acronimo “MAM’S” (Mondo Arte Marche Salvi) intende indicare che la nuova Galleria d’arte, allestita nel Palazzo degli Scalzi (che deve il proprio nome all’omonimo ordine religioso dei Carmelitani, che, nel Seicento, utilizzava l’edificio come convento, adiacente, tra l’altro, alla chiesa di santa Teresa D’Avila, fu costruito all’inizio del Seicento grazie a Vittorio Merolli, medico privato del papa Paolo V e illuminato mecenate), raccoglie il più consistente nucleo delle Marche di opere di artisti da tutto il mondo, datate nella seconda metà del Novecento. Il Museo, fortemente voluto dal Comune di Sassoferrato, nasce per rispondere all’esigenza della conservazione delle opere  e della loro esposizione al pubblico seguendo una scansione “tematica”: ogni parete è costruita come una ipotetica mostra a tema, con la possibilità di variare nel tempo utilizzando anche le nuove acquisizioni, per le quali è stata riservata una sala. Parte delle pareti espositive sono ante apribili che espongono parte delle opere a deposito organizzate in modo cronologico ponendole a disposizione degli studiosi e del pubblico; la restante parte delle opere non esposte è conservata nel deposito del piano superiore, mentre ogni sala è utilizzabile come laboratorio. L’idea dell’allestimento, curato da Roberto Bua, è quella di restituire con un’immagine centripeta il potere di attrazione che il Premio ha esercitato su tanti artisti del Novecento, e con un’immagine centrifuga la diffusione delle opere autentiche o in copia del Sassoferrato nei maggiori musei di tutto il mondo, a testimoniare la grande fortuna esercitata dai suoi modelli. La documentazione storica sarà poi facilmente consultabile attraverso la restituzione informatica di quasi tutti i cataloghi che hanno accompagnato le varie edizioni del premio. Una sala è riservata all’esposizione degli artisti che si sono distinti nel territorio. Accanto alle sale espositive ci sono spazi attrezzati per l’accoglienza del pubblico, per conferenze e incontri e per la gestione del Museo. Le didascalie di ogni parete sono “opera” di un artista del Novecento, che assicura la sua presenza nel Museo con i suoi aforismi, le sue parole. Nel progetto il MAM’S è stato inoltre pensato come punto centrale fra le forze culturali centrifughe e centripete dell’intero territorio; a tale scopo sotto le volte dell’ingresso si accendono insegne luminose a neon come prima segnalazione al pubblico delle emergenze culturali dei paesi circostanti, neon che vanno ancor più a sottolineare la contemporaneità dell’intervento.