20/02/2020  al 28/03/2020

Tommaso Dognazzi “quasar e subliminazione”

A cura di: Francesco Galli e Alberto Gerosa

Tommaso Dognazzi “quasar e subliminazione” Da sempre attenta a selezionare opere inedite e ardite sperimentazioni, con un occhio di riguardo alle nuove generazioni di artisti e a progetti di respiro internazionale, valorizzando in particolare la pittura, con le opere di Tommaso Dognazzi VS Arte ha voluto offrire al suo pubblico un nuovo esempio di artista talentuoso capace di stupire attraverso il fascino del passaggio dal figurativo all’informale e un utilizzo di materiali ed effetti visivi inedito e sorprendente.
 
Le opere di Dognazzi esposte ripercorrono, infatti, il percorso di un artista che, fin dalla prima giovinezza, è stato affascinato dall’arte contemporanea e dalle opere dei grandi maestri dell’astrattismo geometrico del ‘900. L’obiettivo pittorico di Dognazzi è costantemente quello di trovare nuove ispirazioni dialettiche, seguendo un percorso di ricerca personale continuo, che tende ad abbandonare gradualmente le testimonianze della pura composizione geometrica, per arrivare a sostanziarsi, in uno scenario più sintetico, nella rappresentazione istantanea di forme di concettualità spaziale e dinamica – da cui Subliminazioni e Quasar – e anche oltre, fino alle ultime opere, realizzate non più su tela ma su plexiglass e per la prima volta in esposizione.
 
Il giudizio della critica
 
“Figlio di una collezionista, Tommaso Dognazzi è cresciuto in un ambiente innamorato dell’arte contemporanea e ha formato il proprio gusto lungo la strada tracciata dai Nigro, dagli Alviani e dai Bonalumi, per citarne solo alcuni. Dopo un lungo percorso di progressiva distillazione delle forme, si affaccia ora alla fase della piena maturità. Pur continuando a mettere in scena lo scacco al principio di simmetria e ai processi gnoseologici (spesso sdrammatizzando grazie a una fine ironia), oggi l’artista pare spingersi oltre. Alla scoperta dei codici primigeni di un linguaggio e, forse della stessa Vita, riprodotta in quel “vitro” postmoderno che si chiama plexiglass”. (Alberto Gerosa, giornalista e critico d’arte).
 
“Nell’epoca contemporanea continua ad esistere il figurativo; già però nel genere figurativo la rivoluzione è stata la sintesi. Con l’astrazione il messaggio dell’artista si svolge su un piano totalmente diverso; Mario De Micheli diceva che sono due modi differenti di intendere la religiosità. Tommaso, che sulla tela dipingeva messaggi che mi hanno richiamato prima il telegrafo e poi le Pulsar, è andato oltre con il supporto del plexiglass, per cui l’osservatore vede i sogni dell’artista ed oltre ai segni: innovazione assoluta”. (Gregorio Rossi, critico d’arte). 
“Che siano astri o microscopiche entità, le geometrie di Dognazzi tendono ad un energico equilibrio, animato da una fervente dinamicità insita nell’animo dell’artista. La pittura narrativa, la sperimentazione, l’astrattismo gestuale giungono ad un autentico, mistico lirismo”. (Carlo Galli, critico d’arte). “Chi conosce Tommaso sa che ha sempre dipinto trasmettendo emozioni agli uomini comuni, che conducono una vita comune, inserita in modo ordinato nella quotidianità, insomma, un pubblico difficilissimo”. (Luigi Aschedamini, Architetto) “Più che a un codice, la pittura di Tommaso Dognazzi assomiglia alla trascrizione dei silenzi tra una parola e l’altra, del vuoto fra un segno e l’altro, della distanza fra l’intenzione e l’azione.  L’intento è quello di rappresentare in forma grafica il conflitto fra l'aspettativa e la realtà, fra il percorso e il cammino, fra l’idea pura e la materia.  Chi osserva i quadri di questo artista avvertirà il disagio della scollatura, la delusione della discrepanza, la frustrazione derivante dalla dipartita dell'atteso.  Il disagio insomma di essere umani. (Franco Rado).
 

Luoghi

  • VS Arte - Via Ciovassi, 11 - 20121 Milano
             +39 335 8004220

    Orari da lunedì a sabato, dalle 10.30 alle 19.30

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