05/06/2019  al 14/06/2019

Tian Li

A cura di: Yin Fu e Wang Shengwen

Tian Li Accademia di Belle Arti di Roma
in collaborazione con l’Ufficio Cultura della Repubblica Popolare Cinese in Italia
Via Ripetta – Aula Colleoni
Piazza Ferro di Cavallo 3 – Roma
 
 
Il panorama attuale delle arti visive in Cina appare interessante e complesso. Le occasioni di riflessione e di studio si moltiplicano, visto anche il moltiplicarsi di eventi mirati a diffondere e far conoscere meglio la cultura figurativa degli artisti orientali in occidente, di cui la mostra dedicata a Tian Li all’Accademia di Belle Arti di Roma è un esempio paradigmatico.
Lo studio e l’osservazione di alcuni dei più quotati artisti cinesi ci offre una visione d’insieme che mostra quanto oggi sia vitale lo scambio con l’Italia. La pittura cinese, che ha adottato la tecnica dell’olio molto tardi e di riflesso rispetto all’occidente, trova un suo fondamento storico e imprescindibile dalla tecnica della mescolanza di terre e pigmenti con l’acqua: l’inchiostro della calligrafia e la pittura di paesaggio.
Queste tecniche sono ancora differenziate nella didattica accademica in Cina: Tian Li è professoressa di pittura a tempera in una delle maggiori Accademie, e nel resto del paese la pittura non è considerata medium a sé stante: la pittura di fiori e uccelli, la pittura di paesaggio, la pittura a inchiostro, la pittura a olio, sono strumenti e soggetti differenti che prevedono un iter procedurale codificato e rigoroso, tipico delle culture figurative molto definite e tradizionali quale è quella cinese. Per questa ragione il dialogo con l’occidente e con tradizioni accademiche come quella italiana, che hanno contestato il modello didattico dell’Accademia sin dalla seconda metà dell’Ottocento, si presenta oggi come un’occasione di confronto e di riflessione critica unica e utile.  
Molti degli artisti contemporanei cinesi che affrontano la complessa tematica dell’immagine rivelano la natura profondamente e in ultima analisi astratta della tradizione figurativa orientale: il realismo di inizi Novecento, che ancora oggi continua a lasciare tracce nella didattica e soprattutto nella produzione artistica di taglio accademico, appare poco più di un incidente di percorso, e sarà destinato a scomparire progressivamente lasciando riemergere senza condizionamenti di sorta la vera anima della pittura orientale, sia questa a olio, ad acqua, a inchiostro, come sostanzialmente e ineludibilmente visionaria.
Il realismo, infatti, pur appartenendo a una stagione fondamentale per la storia della cultura cinese, non può competere con la tradizione millenaria delle suggestioni brumose tradotte da un medium prevalentemente liquido e diluito, provenienti da una natura di sogno quale è quella dell’estremo oriente: il rapporto con gli elementi, così fondante per la pittura cinese, non può essere cancellato dall’impietoso sguardo realista che mal si concilia con tutto il portato culturale della Cina.
In questo Tian Li tradisce un’appartenenza e una vicinanza proprio a quei modelli occidentali che vedono in capisaldi come la Metafisica e il Realismo magico riferimenti d’elezione che possono meglio dialogare con l’aspetto fiabesco e sospeso che l’arte cinese ha con la natura, con gli oggetti, con le figure.
Sono certa che lo scambio proficuo che l’Accademia di Belle Arti di Roma ha avviato con l’Associazione degli artisti cinesi in Italia possa essere di grande aiuto al corpo studentesco e ai docenti tutti per rinsaldare il rapporto con una realtà tanto diversa e lontana quanto vicina per grandezza e fama.
 
(Tiziana D’Acchille)

Luoghi

  • Accademia Di Belle Arti Di Roma - Via Di Ripetta, 222 - Roma
             +39 063227036
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