16/05/2013  al 16/06/2013

Stick oMYno71 World

A cura di: Mirko Pierri

Stick oMYno71 World

STICK oMYno71 WORLD è la prima personale di opere completamente realizzate attraverso l’assemblaggio di sticker da omino71, già autore del progetto Stick My World, l’evento italiano di stickering che dal 2007 ha visto trasformare oggetti di uso comune in opere d’arte uniche con la partecipazione di centinaia di artisti da tutto il mondo.
Con questa sua ultima esposizione omino71 riscopre lo sticker come medium per reinterpretare le sue icone pop assemblate per l’occasione con una nuova tecnica che abbina disegno, pittura, mosaico, collage, gioco e “sticker combo” (la pratica di sovrapposizione di sticker diversi), sperimentata per la prima volta dal vivo il 17 aprile 2013 presso la Casa dell’Architettura di Roma, durante la “Festa d’Artisti” organizzata da Giorgio de Finis per festeggiare il primo anno di attività di ARIA_rivista d’artisti e della -1 art gallery.

STICK oMYno71 WORLD  di Stefano Cristi
Onnipresenti come le erbacce cresciute ai lati del marciapiede e come le erbacce invincibili. Sono così tanti, così diversi, così abituali che non li percepiamo quasi più. Adesivi minuscoli o di grandi dimensioni con annunci pubblicitari, slogan politici, logotipi, frasi di protesta o rivendicazione, piccoli ritratti: il mondo caotico e ipnotico della Sticker art.
La sticker art è una delle tante declinazioni della Street art, una delle più trascurate, guardata a volte con sospetto perché la sua natura ripetitiva e la facilità del gesto la collocano in un terreno instabile fra decorazione e vandalismo. Strade, quartieri, città si riempiono di immagini ripetute all'infinito con operazioni di sticker bombing e di guerrilla marketing che creano un brusio visuale di fondo, appena percepito, una specie di memoria diffusa tesa a promuovere indifferentemente un artista o un prodotto commerciale. E proprio la promisquità è il tratto essenziale di questa forma espressiva. Le saracinesche e gli stipiti dei portoni, tutti quegli elementi di arredo urbano considerati terra di nessuno come le cassette delle lettere, i quadri elettrici, i lampioni, i segnali stradali, le panchine: questi sono i musei dell'adesivo, dove si combattono minuscole guerre di posizione, dove gli stickers si accalcano, si accavallono, si mescolano.
Si parlano e si rispondono, a volte si insultano. Qui si alternano, writers, metronotte, marche di abbigliamento, disegni, frasi minatorie o sibilline (spesso), firme incomprensibili (sempre), sblocco serrature, svuoto cantine. Coniglietti. E alla fine quello che è restituito all'occhio è un oggetto nuovo, estetico suo malgrado, fatto della stratificazione di questi messaggi minuti, che trovano, nello stare insieme una nuova natura: lo sticker vive nella molteplicità. Del resto è sempre stato chiaro che la soddisfazione di possedere una figurina rara non può eguagliare la gioia di completare l'album...
omino71, veterano fra gli street-artisti romani, nutre da sempre un affetto speciale per questa forma di espressione, reinterpretandola alla sua maniera: dotato di un occhio particolarmente sensibile, omino71 utilizza gli elementi della grammatica espressiva come materia creativa. Così il tessuto delle sovrapposizioni di adesivi diventa superficie pittorica per i soggetti tipici della sua produzione, i supereroi pop latori di messaggi di speranza o di ribellione. Ma non è tutto: con l'ingenua incoscienza che è propria dei poeti omino71 ha ideato e anima un'iniziativa artistica giunta ormai alla sua quinta edizione e dal nome rivelatore: stick my world.
 L'idea è quella di esaltare gli elementi caratteristici della sticker art come la stratificazione, l'horror vacui, il cosmopolitismo, il gesto, la ricerca dello spazio sulla superficie; per rendere manifesta questa idea omino71 riunisce stickers di tutto il mondo per un evento collettivo di copertura di un oggetto fisico che con il passare degli anni è andato crescendo a dismisura: prima una Vespa, poi una tavola da surf, una Panda, poi un camper. Tutti mezzi di locomozione, veri musei mobili, cataloghi ambulanti, archivi atipici della street art. Per realizzare questi oggetti adulti e bambini (omino71 è, fin dalla scelta del suo nome artistico, uomo e bambino) si impegnano con lo stesso spirito ludico e professionalissimo a ricoprire le superfici, ad accostare colori, a seguire o nascondere le forme e le linee secondo il proprio personalissimo giudizio estetico e mentre il pavimento si copre dei petali delle veline staccate, l'opera si forma sotto le mani dei partecipanti in un atto creativo popolare, lontano tanto dall'accademismo quanto dall'inaccessibilità dell'arte concettuale.
STICK oMYno71 WORLD è un'appendice di quella esperienza e propone una serie dei soggetti archetipici di omino71 “dipinti” a stickers, rigorosamente dal vivo. L'idea della campitura degli spazi per mezzo di materiali pre-decorati non è nuova nell'arte, ma in questo caso più che al collage le opere di omino71 richiamano il trencadís di Antoni Gaudí, il procedimento decorativo realizzato dall'unione di frammenti di majoliche o piatti di ceramica che, ricontestualizzati, acquisiscono nuovo senso, comunicando una vitalità pulsante. Fra i tratti distintivi di un artista tanto prolifico como omino71 questo è sicuramente uno dei più caratterizanti e originali, legato alle sue intuizioni più felici.


Luoghi

  • Strike S.P.A. - Via Umberto Partini, 21 - Roma
         

    a partire dalle ore 20 - Ingresso libero

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