21/03/2015  al 26/04/2015

Silvana Leonardi. Il Grande Gioco

A cura di: Claudio Strinati

Silvana Leonardi. Il Grande Gioco
Silvana Leonardi nell’installazione Il Grande Gioco, già presentata a Monaco di Baviera presso la Drissien Galerie, “ha creato un contesto complesso, una densa costruzione di insiemi di immagini, che tutte insieme costituiscono un vero e proprio evento nella forma della installazione, cui l’ artista crede profondamente dandone però una versione molto personale.(…) La Leonardi ha messo a punto, in anni di lavoro capillare e molto appassionato, una tecnica che le consente di disgregare l’ immagine, sia pur entro i limiti della riconoscibilità, mantenendone, però, tutta la forza e l’ evidenza della verità o del ricordo. Ma i due termini, verità e ricordo, non sono qui contrapposti come capita sovente in altre esperienze creative; sono, al contrario, reciprocamente integrantesi così che quando l’artista lavora sul piano dell’evocazione niente si perde della sua presenza nel concreto del reale. Un reale, verrebbe da dire, tenuto a bada.” scrive Claudio Strinati.
Il Grande Gioco chiede di potere essere guardato ed interpretato non in un unico, ma in più modi. E’ stato disposto così, ma come nel gioco cui si ispira questo avrebbe potuto avvenire anche in tanti altri modi, variando all’infinito la disposizione degli elementi che lo costituiscono.
Le figure dipinte sulle sei facce di ognuno dei 20 cubi in legno, come una sola moltitudine di soggetti individualmente multipli, creano una scultura modificabile ispirata sia alla dottrina induista della puodarsità, sia alla teoria del caso e del gioco nella cultura occidentale - da Eraclito a Schopenhauer, da de Saussure alla Kristeva, sia all’opera di quegli autori che da Mozart fino a Cortàzar, attraversando Mallarmé e le avanguardie, hanno a vario titolo e con diversi esiti “giocato” con l’hasard.
Che siano figure marginali o bambini vittime di ingiustizie, come Iqbal Masih, o icone della pubblicità o premi Nobel o scrittori (Joseph Rotblat, Muhammad Yunus, Mohamed ElBaradei, Nadine Gordimer, Julio Cortàzar, Arundhati Roy, Murakami Haruki, Suketu Mehta) , o donne impegnate a restituire dignità, diritti e speranza alle donne (Malalay Joya, Aung San Suu Kyi, Shirin Ebadi, Rigoberta Menchù, Shinto Hellar, Wangari Maathai, Niki Karimi), ogni segno, ogni colore, ogni trama dei volti dei protagonisti di queste favole metropolitane diventa racconto essendo pittura. Si tratta quindi di un’opera pittorica articolata e costruita nello spazio che, oltre a distinguersi per la coerenza e la purezza del suo codice linguistico ed espressivo, per l’originalità del suo impianto, per la flagranza delle immagini e dei loro movimenti nello spazio, infonde significato, unità e coesione interna alle molteplici sequenze e relazioni con cui continuamente si costruisce e decostruisce. Ogni faccia di ognuno dei cubi può leggersi sia come immagine in sé conclusa e risolta, come una piccola opera, di per sé godibile nella sua complessità e nel suo essere opera picta, sia come elemento di un insieme che nell'intersecarsi e diversificarsi di segni e quindi di significati e di molteplici piani di lettura trova la sua più profonda ragion d’essere e la sua finalità. 

Luoghi

  • Biffi Arte S.R.L. C/O Palazzo Marazzani Visconti - Via Chiapponi, 39 - 20121 Piacenza
             0523 1720408

    Orario: mar-sab 10.30-12.30 e 16-19:30, dom 16-19.30

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