19/02/2018  al 10/03/2018

Serafino Amato e William Pettit "Landscapes"

A cura di: Francesca Capriccioli

Serafino Amato e William Pettit "Landscapes"
La galleria Spazio Mater inaugura lunedì 19 febbraio alle ore18.30 la mostra Landscapes con le opere di Serafino Amato e William Pettit, a cura di Francesca Capriccioli
 Le opere fotografiche di Serafino Amato e le opere pittoriche di William Petitt, pur provenendo da poetiche e ambiti formali del tutto differenti, possono tuttavia in questa occasione esibire una convivenza feconda grazie ad un comune sentire e interpretare la Naturalità dei processi organici, fisiologici, emotivi.
 Territorio ben ampio e vago, quindi, dove comodamente possono trovare posto i percorsi umani tutti, nei loro slanci e nelle loro battute d'arresto, nei loro picchi e nei loro abissi. E con essi le poetiche che riflettono inevitabilmente la vita nel suo percorso, rettilineo o tortuoso che sia.
I paesaggi della mente, suggeriti da circa venti opere, tra lavori fotografici e video, di Serafino Amato, si relazionano con i paesaggi primordiali, quattro serie di carte dipinte con pigmenti naturali, di William Pettit.
Le immagini di Serafino Amato esplorano il tempo della nostalgia e lo spazio della memoria, indagano la natura della mente e ne rivelano il paesaggio nascosto. Un paesaggio da percorrere a ritroso, il limite come guida, costituito da immagini che transitano, reduci da un processo continuo di rimozione e rigenerazione, dispersione e riappropriazione, oblio e riaffioramento. Immagini che, generate dal profondo, approdano alla visione dopo un lungo viaggio interiore, forse per reimmergervisi di nuovo. Cose, oggetti, situazioni decontestualizzate emergono dal buio del silenzio e si impongono nella fissità dell'istante come improvvise e sintetiche apparizioni della mente. Si danno in tutta la loro illusoria, apparente, vivida concretezza. E si lasciano attraversare in profondità, a indagare un tempo che è stato.
I lavori di William Pettit sono intessuti di materialità naturale e organica. Non rappresentano la natura perché sono essi stessi Natura. Una metodologia laboratoriale, di analisi, di esperimento e di studio della materia precede e in parte costituisce l'interezza del lavoro di William Pettit. L'artista sembra essere interessato al processo nel suo farsi, spontaneo e naturale, non condizionato dall'operare artistico. Mentre seleziona accuratamente gli ingredienti, tra galle di quercia, semi di melograno e foglie di iris, predispone campi di azione minimi nei quali lascia che la materia agisca mentre egli, ritraendosi dal processo, la osserva nel suo farsi opera. Si generano così i segni di un paesaggio primordiale, agli albori della vita biologica, quando la cellula, prima della separazione tra mondo vegetale e mondo animale, sembra viaggiare fragile eppure sicura, contenendo in sé l'origine del tutto.
Nel corso della mostra, visitabile fino a sabato 10 marzo, sono previsti incontri, letture e conversazioni con artisti, scrittori e ricercatori. Un catalogo sarà disponibile al termine della mostra in occasione del finissage.

Luoghi

  • Loft Gallery Spazio Mater - Via Ludovico Muratori, 11 - Roma
         +39 333.6344957
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