23/03/2018  al 15/04/2018

Sara Giusti "Le città sull'acqua"

A cura di: Enzo Battarra

Sara Giusti "Le città sull'acqua"
Si inaugura venerdì 23 marzo 2018 alle ore 17 al PAN | Palazzo delle Arti di Napoli Le città sull'acqua, omaggio all’artista Sara Giusti (1906 – 2004). La mostra si presenta come una selezione tematica all’interno della vasta produzione della pittrice, siciliana di origine, ma giunta a Napoli poco più che quarantenne ed entrata subito a far parte della vita culturale partenopea, partecipando attivamente agli eventi cittadini.
Promosso dall’Assessorato alla Cultura e Turismo del Comune di Napoli, a cura di Enzo Battarra, il percorso espositivo prende il titolo dal ciclo di opere forse più rappresentativo di Sara Giusti, in mostra per la prima volta in un allestimento per exempla al PAN. Sono 40 le opere in esposizione nella sala loft al piano terra.
Sono affascinati le tempere e i collage di Sara Giusti che nascono a partire dai primi anni Settanta, e si resta anche sorpresi da tutta la produzione grafica di quel periodo. Sono il punto di arrivo di una temperie culturale, di un viaggio interiore condotto nel meraviglioso mondo dell’arte. Lei è stata una donna del Novecento, ha praticamente attraversato tutto il secolo, conoscendo il male del mondo, le dittature, le guerre, i disastri naturali e quelli provocati dall’uomo. Ma ha conosciuto anche il clima delle avanguardie artistiche che hanno caratterizzato i primi decenni del Novecento, respirando aria di Sicilia, la sua Sicilia. E poi il trasferimento a Napoli nel Dopoguerra, quando Partenope trovava energie per riprendere a vivere partendo dalle sue macerie. E in città trovò punti di riferimento in artisti, scrittori e intellettuali che avevano pratica di avanguardia. Fu per lei una seconda giovinezza, anzi fu il prosieguo di una giovinezza che non si è mai arrestata, neanche negli ultimi anni. Mente fertile e creativa, entusiasta nello sperimentare tecniche e linguaggi, Sara Giusti è stata un’artista innovatrice, ma sicuramente anche una donna innovativa.
Dopo aver realizzato una produzione sempre significativa per qualità e per quantità, è negli anni Settanta che riesce a creare una sorta di fusione tra le sue tecniche e i suoi linguaggi, contaminando la tempera con il collage, arricchendola di un’ulteriore forma espressiva. E compenetrando anche la figurazione con l’astrazione, realizzando sagome che si muovono come ombre su palcoscenici irreali. Negli accenti più figurativi sono eleganti ed evanescenti macchine umane. In altri momenti prevalgono forme architettoniche di un paesaggio corroso dal silenzio, emergono le città sull’acqua. In altri ancora le immagini sono come raggomitolate su se stesse, ed è qui che si confrontano palesemente i semi delle avanguardie. C’è l’astrazione geometrica, c’è il disegno automatico dei surrealisti, c’è il vortice futurista. E c’è soprattutto Sara Giusti, con tutto il suo impeto creativo ma anche con la sua storia artistica e personale, con tutta la sua raffinatezza femminile di donna d’altri tempi che vive splendidamente il suo tempo.

Architetture liquide
di Enzo Battarra
 
Vivono sull’acqua le città di Sara Giusti. Vivono di notte, hanno luci irreali, si specchiano nell’acqua e nei sogni. Sono città stratificate, metropoli futuribili, agglomerati urbani che si inerpicano su su fino a coprire colline, fino a sfidare il cielo. Lo skyline è frammentato, ondulante, contrassegnato da vette e picchi. Questi addensamenti abitativi contengono la vita, la custodiscono e la nascondono. Scorre un tempo senza tempo nei vicoli senza sole, nelle pieghe degli edifici. Tutto è nascosto dai fabbricati che determinano la forma della città. E l’uomo non prende forma. L’architettura sì. Ma il paesaggio architettonico è corroso dal silenzio.
Sono città invisibili, forse invivibili, sono immaginarie e, perché no, inventate. Sono ricordi liquidi addensati in forme urbane, sono quartieri mentali fluidi, fluttuanti. Galleggiano sull’acqua. Nascono dall’acqua, quella della tempera. E si incontrano sulla carta cerata con i frammenti di collage. Queste sono le città di Sara Giusti.
E lei era una donna di mare, nata a Palermo e vissuta fino alla soglia dei cent’anni a Napoli. Dagli inizi del Novecento ai primi anni del 2000, un secolo vissuto intensamente. Ha conosciuto il male del mondo, le dittature, le guerre, i disastri naturali e quelli provocati dall’uomo. Ma Sara Giusti ha conosciuto anche il clima delle avanguardie artistiche, che le hanno dato respiro e dimensione universale. Sembra di sentire la brezza marina far rabbrividire i suoi colossi di cemento, sembra di sentire l’odore di salsedine. Le sue città di mare iniziarono a materializzarsi negli anni Settanta, per poi proseguire nei decenni successivi. Hanno sfidato correnti e movimenti, mode e ritorni all’ordine. E come tutte le sue opere hanno sempre avuto un tessuto di grande innovazione, un anelito irrefrenabile di ricerca, una tumultuosa passione verso una bellezza onirica, immateriale. Opere innovative realizzate da una donna innovatrice, con il passo più veloce dei suoi stessi tempi.
Nel corso della produzione delle città sull’acqua ci sono stati altri filoni di ricerca. Ha dipinto “creature” Sara Giusti, sagome che si agitano come ombre su palcoscenici irreali. Si portano dentro tenzoni dialettiche e cavalleresche. Negli accenti più figurativi sono eleganti ed evanescenti macchine umane. E dopo le città sull’acqua verranno i sinorami, intricati territori della luce, grovigli di segni e di colori, sinfonie visive. Pensieri di luce. Non c’è più paesaggio, non c’è più figura. La pittura danza felice. È l’ultimo omaggio ai semi delle avanguardie. C’è l’astrazione geometrica, c’è il disegno automatico dei surrealisti, c’è il vortice futurista. C‘è Sara Giusti che racconta la sua vita, lei che è rimasta per sempre giovane.

 

Luoghi

  • PAN - Palazzo delle Arti Napoli - Via dei Mille, 60 - Napoli
         081.7958604/05/31     081. 7958660

    Responsabile Fabio Pascapè - Orario: aperto tutti i giorni - escluso il martedì - dalle ore 9,30 alle ore 19,30 - la domenica dalle ore 9,30 alle 14,30. Ingresso gratuito.

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