09/04/2013  al 20/04/2013

Salvatore Giunta. Ombre

A cura di: Nicoletta Cardano

Salvatore Giunta. Ombre

Poesie di Clara Janes e Carla Vasio

Arte e ombra sono un binomio inscindibile, origine e ragione del procedimento creativo. La constatazione dell’impossibilità di definizione, misurazione, tangibilità della presenza inconsistente dell’ombra, genera pensieri, parole, immagini  in un gioco sfida che si sa perso già in partenza. Nella zona limite in cui si cerca di dare visibilità all’invisibile ripetendo all’infinito l’esperienza dell’andare oltre per misurarsi con il nulla, l’ombra costituisce una provocazione difficile da fronteggiare. La frequentazione abituale di questa parte del limite motiva declinazioni diverse, indicative talvolta di una certa confidenzialità con il tema e, quasi sempre, di un sentire poco quieto. La facoltà di parlare o meglio tacere dell’ombra, della sua forma e della sua natura, appartiene dunque agli artisti e a chi in generale, consapevole del legame riposto con la parte più nera e densa di noi stessi, ne sa esplorare, anche in leggerezza, terreni e deformità.
Tre artisti, Clara Janes, Carla Vasio e Salvatore Giunta, ci propongono la loro versione in forma di poesia o con modalità grafiche proprie della pittura.
Carla Vasio raffronta l’ombra e la sua essenza indeterminata alle coordinate tradizionali che servono per la definizione della realtà nello spazio e nel tempo – orientamento, meridiani, assi, punti cardinali e ancora consistenza sostanza, misurazione del tempo, giorno e notte,” quanto cala e quanto cresce” – lasciandoci, spettatori di una pratica solitaria, all’interno di una rappresentazione dell’assenza, con il suono mancato di un battere di mani.
Le parole di Clara Janes che si formano e si aggregano in un insieme  denso e libero da qualsiasi limitazione, rimandano, in un gioco di chiaroscuro, alla possibilità di rapportarsi alla consistenza oscura, all’oggettività  del mondo, all’incognita della vita umana.
Salvatore Giunta ferma sul foglio con impalpabile leggerezza situazioni diverse, cercando di tenere testa alla provocazione dell’ombra e della sua presenza/assenza. Sottopone ad una sorta di vivisezione le variazioni infinite e mutevoli che  possono aver luogo nella zona del limite. Ricerca un sistema coerente, fatto di  salti spigolosi, di segni obliqui, di varchi diagonali per dare forma in un campo geometrico alle risultanze tra spazi bianchi e distese oscure, alle “cose dell’ombra”.


Luoghi

  • Edizioni Empirìa - Via Baccina, 79 - 00184 Roma
             06 69940850

    orario: lun-ven 10-13 / 16-19.30 – sab 10-13

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