14/09/2019  al 28/09/2019

Salvatore Giunta "Dialettica delle ombre"

A cura di: Testo di Bruna Condoleo

Salvatore Giunta "Dialettica delle ombre" In mostra vengono presentate 10 opere pittoriche realizzate appositamente per lo Studio Gennai.  All’evento viene abbinato il video “Tagli d’ombra” del 2016.
Le fil rouge della mostra è “l’ombra”, argomento più volte trattato dall’artista, come evidenzia Bruna Condoleo nella presentazione “…L’elegante e lirica astrazione formale, propria del suo stilema, non impedisce a Salvatore Giunta di inoltrarsi agevolmente nel magico mondo delle ombre che l’Artista sa esplorare avvalendosi di soffici dosaggi cromatici e di tonalità sommesse, capaci di rendere sempre nuova e accattivante la dialettica della visione.”    


La dialettica delle ombre
di Bruna Condoleo
Fin dall’inizio del percorso artistico Salvatore Giunta ha mostrato particolare interesse per le ombre, per quella tecnica pittorica che indaga un aspetto della contingenza che l’occhio percepisce e che il pensiero è capace di rielaborare. Le ombre sono una realtà in continuo divenire che svela e al contempo nasconde, lasciando vagare la mente nei meandri della memoria attraverso infinite suggestioni di inedite realtà. Utilizzando materiali diversi, come cartone, tele, banner e valorizzando le loro qualità tattili e luministiche, Giunta traccia le linee del suo universo geometrico che, grazie alle ombre, si libera dell’immobilità acquisendo dinamismi che amplificano lo spazio e suggeriscono forme “altre”, ammantate spesso da significati allusivi o pervase da affascinanti ambiguità percettive.
Nel sorprendente video “Tagli d’ombra”, presente in mostra assieme alle 10  opere realizzate nel 2019 con tecniche miste e acrilici, l’Artista riesce a restituire l’interazione dinamica, a volte stupefacente, di luce e ombra che sovrapponendosi e modellandosi reciprocamente, aprono squarci di imprevedibili prospettive, illudono e attraggono offrendo stimoli cognitivi ed emotivi sempre rinnovabili. Le ombre, come sanno bene i creatori delle ombre cinesi, evocano a tal punto la realtà da divenire loro stesse materia modellabile, capace di assumere un’autonomia espressiva. L’ombra che Giunta dipinge con la consueta raffinatezza pittorica non è quella plastica di Masaccio, né la tenebrosa di Tintoretto o la drammatica di Caravaggio, ma somiglia concettualmente all’ evanescenza dello sfumato leonardesco, poiché traduce sensazioni impalpabili e visioni d’infinito. Il motivo su cui da sempre egli ha elaborato la propria estetica è il rapporto forma-spazio-luce, nel cui ambito il significato dell’ombra si rivela importante, non soltanto come elemento dinamizzante, ma anche come sottile metafora del divenire della natura e delle percezioni visive. Grazie all’azione delle ombre l’attenta orchestrazione di forme e di eleganti grafie, tipica del suo linguaggio, s’ impregna di controllata emotività; nell’arte di Giunta l’ombra riesce a scompaginare la mera realtà fisica, facendo emergere consistenze ingannevoli: essa è una presenza-assenza che permette alla forma di liberare l’ implicita sostanza immaginifica.
Alla base dell’ universo creativo del pittore, scultore, grafico e scenografo, sempre permane un’operazione intellettuale che intende captare il senso più pregnante dell’ oggettività, organizzata in ritmi formali che tuttavia non escludano il ricorso all’analogia e al simbolo. Pertanto l’ombra, con il portato di mistero e di alterità che l’accompagna, gioca un ruolo significativo nel mondo di Giunta, provocando risonanze interiori, facendosi  evocatrice di stati d’animo fuggevoli e generatrice di tensione spirituale.
Se è indubbio che l’utilizzo della tecnica delle ombre sia una consapevole conquista della storia moderna, sviluppatasi nell’arte contemporanea a livello strutturale, è pur vero che la civiltà romana ne ha precocemente intuito il valore e la funzione. Illuminante a tale proposito l’opinione espressa da Plinio il Giovane nelle “Lettere ai famigliari” (fine del I° secolo d.C.), dove, in un paragone con le caratteristiche dell’arte oratoria, così l’autore recita: “…ut in pictura  lumen non alia res magis quam umbra commendat, ita …” (come in pittura nulla giova più alla luce quanto l’ombra, così….). E’ dal contrasto che nasce l’apparenza delle cose e si evidenzia la diversità; senza l’ombra la luce non esisterebbe e dunque nell’essere complementari risiede la forza di entrambe, perché né l’una né l’altra avrebbero vita senza il loro opposto. L’elegante e lirica astrazione formale, propria del suo stilema, non impedisce a Salvatore Giunta di inoltrarsi agevolmente nel magico mondo delle ombre che l’Artista sa esplorare avvalendosi di soffici dosaggi cromatici e di tonalità sommesse, capaci di rendere sempre nuova e accattivante la dialettica della visione.
 
 

Luoghi

  • Studio Gennai Arte Contemporanea - Via San Bernardo, 6 - 56125 Pisa
             348 8243760    348 8243760

    orario di apertura: 17.00 - 19.30 da lunedì a sabato

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