16/02/2013  al 26/02/2013

Roberto Papetti. il giocattolo disubbidiente

A cura di: Felice Nittolo

Roberto Papetti. il giocattolo disubbidiente

il giocattolo disubbidiente è  una mostra per grandi e piccini: "arricchisce l'animo e apre la mente"

Così lo stesso Papetti scrive: I giocattoli esistono da sempre, si possono copiare e riprodurre perchè appartengono a tutti; qualcuno ancora li costruisce, i bambini per se stessi, gli adulti per i bambini, più spesso si acquistano per regalarli. I giocattoli sono arte? Non saprei dire e non è forse importante trovare una risposta, anche se tutta l'arte, ha disubbidito al precetto del giocattolo come bene comume e ne ha fatto oggetto di speculazione estetica fino a farlo entrare nel mercato e nel museo. L'arte, dal futurismo, al dadaismo fino all'arte povera, si è occupata di gioco o se si preferisce creato giocattoli, da Depero a Duchamp, passando per Klee, Calder, Munari e Boetti. Nei giocattoli ci deve essere qualcosa di veramente speciale e promettente che coinvolge adulto e bambino. Il filosofo Walter Benjamin ha scritto che "Nei giocattoli dei bambini è nascosto un tesoro". Ecco un affermazione molto produttiva che scavalca l'interrogativo precedente " La parola "tesoro", muta e opaca per l'adulto, parla con eloquenza al bambino e brilla ai suoi occhi di uno straordinario fulgore. Non si tratta di ricchezze o rarità il cui valore possa essere calcolato in moneta corrente. Non rimandano a nessun anniversario, a nessun giuramento, i tesori attengono al senso comune delle cose e alla qualunquità dei luoghi e della vita, e tuttavia diventano consistenti e previlegiati perchè trovati (Marcel Duchamp insegna). Sono "così come vengono a noi" con le loro "scintille" di senso e di non senso, perchè accolti per la loro promessa di eccezione. Queste emanazioni accrescono il carattere un po misterioso della loro natura, siano il vecchio cavalluccio di legno, la trottola, una carta stagnola di un cioccolato, un sasso di un ruscello, un pinocchio di cartone... La cosa straordinaria è che questi giocattoli una volta assunti, arricchiscono l'animo e aprono la mente a molte scoperte.
Grazie ad essi, cioè a ciò che riteniamo di aver scoperto o trovato, permettono di rifuggire lo stato di adultità, diventando il fondamento di autonomia ci aiutano a prendere posto in quell'universo reale il cui godimento e il cui accesso è proibito da tante umiliazioni e divieti .

La mostra, a cura di Felice Nittolo, sarà arricchita da fotografie di Stefano Tedioli


Luoghi

  • NiArt Gallery - Via Anastagi, 4a/6 - Ravenna
             338 2791174

    Orari visita mostra: martedì e mercoledì 11-12,30, giovedì e venerdì 17-19, sabato 11-12,30 / 17-19, fuori orari tel. 338 2791174 per appuntamento

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