28/05/2014  al 18/07/2014

Pedro Reyes

Pedro Reyes
Un insolito colloquio sta per andare in scena alla Lisson Gallery di Milano, dal 29 maggio al 18 luglio 2014. 
Una discussione o conferenza tra cinque distinti relatori dei primi anni dell’era moderna, persone dotate di pensiero radicale e dalle politiche rivoluzionarie. I busti di pietra di Pedro Reyes che ritraggono Karl Marx, Leon Trotsky, Vladimir Lenin, Frida Kahlo e David Alfaro Siqueiros, sono collocati all’interno dello spazio della Galleria come se si trovassero coinvolti in una conversazione profonda, quasi come in un circolo, o tertulia, come vengono chiamati in spagnolo. Benché questo gruppo non potrà mai trovarsi riunito in un’unica stanza (anche se gli ultimi anni di vita di Trotsky in Messico possono essere una valida premessa), tutti loro sono legati dalla comune ideologia Comunista derivata dal Marxismo e diffusasi nel corso della prima metà del XX secolo attraverso un’estesa rete internazionale di artisti, filosofi e intellettuali dalle idee simili. 
Pedro Reyes è specializzato nella creazione di simili situazioni ipotetiche e di possibili storie parallele, realizzate attraverso modalità teatrali, esperienziali o, come in questo caso, scultoree. 
All’esterno, nel cortile, è collocata un’installazione in marmo composta da più parti intitolata “Colloquium” (Ironism) (2013) , un lavoro che consiste nell’intersecarsi di forme diverse poste in dialogo l’una con l’altra e che nonostante la loro conformazione – ogni forma rappresenta una vignetta vuota che parla secondo un preciso registro – suggerisce che una qualche comunicazione tra loro possa esistere, senza o aldilà delle parole. Reyes ha organizzato per diverso tempo seminari mobili ad hoc – specialmente per la sua clinica itinerante Sanatorium (2011- 13), con la quale invitava i partecipanti a sottoporsi a inaspettate terapie, basate su risorse in bilico tra psicodramma, ipnosi, sciamanismo e gestione della rabbia. Come anche per The People’s United Nations (2013), che prevedeva un alternativo raduno di delegazioni di immigrati Newyorkesi, provenienti da ogni stato membro o stato osservatore realmente rappresentato nelle Nazioni Unite. 
Per la sua seconda esposizione personale presso Lisson Gallery, Reyes ha dato concretezza al suo continuo interessarsi alle forme di coesione sociale e morale attraverso la forma statica della scultura, come se queste si fossero bloccate o ghiacciate nell’atto di uno scambio e di una discussione. 
Le cinque personalità storiche, ognuna delle quali è scolpita in pietra vulcanica, richiamano le forme spigolose di artisti come Amedeo Modigliani, Costantin Brancusi o Umberto Boccioni, mentre il Colloquium marmoreo è in debito con gli assemblaggi scultorei di Isamo Noguchi: riferimenti che Reyes utilizza per posizionare i propri personaggi e le proprie idee tra le pietre miliari del Modernismo Occidentale. Reyes, inoltre, è interessato a come queste idee potrebbero ancora influenzare il pensiero contemporaneo, cosicché non solo ogni busto stilizzato porta un titolo individuale – incluso, per esempio “The Head of Karl Marx”- ma si relazionano anche con un’altra serie di film di carattere semi – pedagogico riguardanti spettacoli di marionette, prodotti a partire dal 2008, sotto il macro titolo di Baby Marx. Film che stanno per essere raccolti per “The Permanent Revolution – An ideological Scewball Comedy”, che sarà esposta in contemporanea al Museo Jumex, in Messico (15 Maggio – 15 Giugno). 


 

Luoghi

  • Lisson Gallery Milano - Via Zenale, 3 - Milano
             02 89050608

    Orario: lun - ven 9,30-13 e 15-18

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