10/03/2022  al 07/05/2022

Pat Steir "Paintings"

Pat Steir "Paintings" Una volta che ho iniziato a versare la pittura non si può tornare indietro – non la si può togliere. È lì. Posso ricominciare, ma non posso modificare ciò che ho fatto. Come nella vita.
—Pat Steir
Con una carriera lunga più di cinquant’anni, Pat Steir è una presenza dirompente nella pittura contemporanea. È stata una delle poche donne alla ribalta nella scena artistica newyorkese degli anni ’70, abbinando inizialmente immagini iconiche e testi per suscitare domande sulla natura della rappresentazione. A metà degli anni ’80, ispirata dall’arte e dalla filosofia dell’estremo oriente, ha adottato un approccio alla pittura più libero e performativo. Sfruttando le forze della natura, dalla  gravità al caso, Steir versa, spruzza e spazzola la pittura diluita sulla tela, spesso facendolo su scala monumentale. Ispirata in parte dalla casualità usata da John Cage come strategia compositiva in musica – e influenzata dalla pittura a inchiostro e dalla calligrafia cinesi e dal pensiero del buddismo zen e del Daoismo, tra le altre ricche e varie fonti artistiche e letterarie – Steir ha sviluppato una risposta intuitiva e consapevole alle innovazioni dell’astrazione postbellica. Nei suoi ultimi lavori, attraverso audaci incursioni in nuovi territori cromatici, continua ad approfondire le sue indagini pittoriche rispetto al ruolo dell’intenzione e dell’improvvisazione, del processo e della percezione nella struttura pittorica.

Le opere presentate a Roma ampliano gli esperimenti dell’artista con il colore prendendo le mosse dall’ambizioso progetto Color Wheel (2019), una serie di trenta dipinti su larga scala che esplorano le dinamiche binarie del colore, commissionati e presentati dall’autunno 2019 all’estate 2021 all’Hirshhorn Museum and Sculpture Garden a Washington, DC. Oltre alle tonalità vibranti che generano stratificazioni impreviste e giustapposizioni sfumate, Steir continua anche a lavorare sul bianco e nero. Dipingendo su un fondo nero, a sua volta stratificato e poi delineato da tracce che evidenziano il suo vivace opposto, One Afternoon (2021–22), Raindrop (2020) e Night (2021–22) presentano una vasta gamma di risultati. In One Afternoon una cascata riempie l’intera tela di luce e movimento; Raindrop è strutturata con strati di vernice versata, distanziati tra loro in una sequenza ritmica; e la vasta, scura distesa di Night è punteggiata da un singolo intervallo lineare da cui scendono rivoli spettrali. Steir prosegue e instensifica quest’ultimo approccio in due opere policromatiche che evocano condizioni di luce stagionali: Winter Evening (2021–22) con le sue armonie elettriche di arancio, lavanda, blu e rosso, e Winter Daylight (2021–22) con bande luminose e strati multicolore.

Roma conserva molti ricordi per Steir, compresa l’importante mostra del 2003 D’acqua e d’aria alla Galleria Nazionale d’Arte Moderna e Contemporanea. Roman Rainbow (2021–22), un dipinto di grandi dimensioni, realizzato espressamente da Steir per questa mostra, evoca le sensazioni della città, accentuando i toni caldi con colature stratificate di arancione, giallo e blu su un fondo rosso incandescente. In diretto contrasto, Small Rainbow (2021–22) presenta tonalità secondarie di viola saturo, arancione e verde che si stagliano contro il pulsante fondo blu dell’opera. Una serie di dipinti alti e verticali – Red Pour, Yellow Pour e Blue Pour (tutti del 2021–22) – rappresenta l’audace risposta di Steir alla serie controversa di Barnett Newman, Who’s Afraid of Red, Yellow and Blue (1966–70), presentano entrambi una singola colonna di colore saturo e primario versato verso il centro della tela dipinta di nero. Pat Steir non ha paura.

Luoghi

  • Gagosian Gallery - Via Francesco Crispi, 16 - 00187 Roma
             06 42086498     06 42014765

    Orari: mar-sab 10:30-19 e su appuntamento

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