09/11/2013 dalle 18:30  al 07/12/2013

Parker Ito

Parker Ito

Luce Gallery è lieta di ospitare la prima mostra personale in Italia dell'artista californiano Parker Ito. Considerato per lungo periodo come un'artista web, Parker Ito si discosta dalla net art, ma abita internet come fosse il proprio studio. Si pone in modo trasgressivo con opere inaspettate ed accostamenti kitsch, utilizzando vernici riflettenti e cangianti che gli consentono di catturare la natura piu' recondita del colore quasi a piegarlo alle propria volontà. Al contempo le opere cambiando radicalmente con la luce o la posizione dello spettatore creano un effetto optical sfuggendo alla propria identificazione. La sua ricerca è incentrata sul rapporto tra individuo e web, tra persona fisica ed il proprio “doppio virtuale”, ovvero quell’entità che vive e si muove nella rete, nei social networks, dotata di password alla quale ormai siamo tutti connessi giorno e notte senza interruzioni. Secondo la metafora narrativa dell'artista, anche l’opera d’arte, a sua volta dotata di un corpo fisico al pari di un essere umano, possiede un proprio “doppio virtuale” che si compone dell’immagine stessa dell’opera fotografata in digitale e riprodotta nella rete. Per Parker Ito paradossalmente non esistiamo più come esseri umani nel momento in cui le nostre password sono scollegate, risultando inibito l’accesso alla rete. Analogamente l’opera d’arte non esiste senza il suo doppio virtuale. L'artista in modo pragmatico pone l'accento sul proprio ego e sull'amore come unici karma in cui riporre la propria credenza ed il suo manifesto diventa la libera rappresentazione che possiamo osservare nelle creazioni fotografche sui wallpaper dove l'artista concede sfogo ai propri istinti dimostrando tutta la sua ecletticità e l'interesse per il cambiamento. Come in un gioco Parker Ito si identifica nelle molteplici personalià che si riflettono nella sua opera. La sua identità artistica è in continua trasformazione, e lui stesso viene chiamato con i diversi Nicknames che col tempo si è dato definendosi Cheeto, Burrito, Deke2 ed altri appellativi. L'accostamento tra reale e virtuale traspare nelle opere, dove dipinto e fotografa appaiono assemblati in un'unica immagine, come l'artista net si scontra con l'artista reale avendone la peggio. Questa contrapposizione pero', si affina col tempo, fno a trasformarsi in unicità di immagine, in una dualità che porta l'unificazione nella coerenza del lavoro. L'incessante uso di un linguaggio astratto si accompagna a tematiche classiche dell'arte figurativa, come i fiori od i paesaggi, camminando sul filo tra astrattismo come negazione della figura, e figurativo riferito all'impressionismo di Seurat e Monet. Con la tecnica del getto d'inchiostro su tela di seta, coprendo la superficie di punti colorati, le immagini in mostra vengono riprodotte come un ingrandimento zoommato che si frammenta in pixels. I singoli punti si disgregano dalle forme e l'immagine a prima vista appare astratta, ma in ultima analisi il richiamo è volto all'impressionismo francese, con un accostamento alla sua percezione visiva, in un'elegante combinazione tra arte contemporanea nelle forme più fresche e visioni figurative riferite ai classici della storia dell'arte. Questa sinergia proveniente dall'arte digitale si trasforma nell'evoluzione di immagini tratte dal computer, con l'illusione di osservare lo schermo del pc, vedendo punti che si trasformano in cellule, palloncini, caramelle e forme dall'interpretazione soggettiva.

 


Luoghi

  • Luce Gallery - C.So San Maurizio, 25 - 10124 Torino
             39 011 8141011

    Orario: dal Mercoledi' al Sabato 15.30-19.30

  • Categorie correlate