14/06/2013  al 23/06/2013

Paolo Morello. Petra

Paolo Morello. Petra

SCUDERIE DI PALAZZO SAMBUCA, VIA VETRIERA 64, PALERMO

Dalle esperienze di questi viaggiatori ottocenteschi prendono le mosse le fotografie di Paolo Morello. Sotto molti rispetti, le opere in mostra offrono spunto a una riflessione sulle origini dell’immagine di Petra.

Dichiarata Patrimonio dell’umanità nel 1985, Petra è il soggetto di una incalcolabile quantità di immagini, che ribadiscono sempre le stesse vedute, dagli stessi punti di vista, senza molto contribuire a una reale intelligenza del luogo. Come tante altre mète del turismo mondiale, da Gizah a Roma a Venezia, Petra finisce con il coincidere con la sua immagine. All’esplorazione, all’emozione della scoperta, che si percepisce vibrante nei resoconti dei viaggiatori ottocenteschi, i turisti moderni hanno sostituito una sorta di meccanismo di mera verifica, rispetto a qualcosa che si conosce già prima di arrivare sul posto, perché migliaia di volte si è vista sul web o rappresentata in immagini stereotipate. Le opere in mostra si sforzano, con spirito di volontaria provocazione, di infrangere i luoghi comuni sedimentati nell’immaginario collettivo. Qui Petra non è rappresentata come la pittoresca ‘città rosa’, e gli effetti cartolineschi del sole al tramonto sono accuratamente evitati. Le fotografie qui in mostra – tutte rigorosamente riprese in analogico e stampate in bianco e nero – cercano piuttosto di ristabilire un dialogo con le vedute dei viaggiatori ottocenteschi; e si sforzano di far riemergere il rapporto tra la natura, le rocce e l’architettura: un rapporto che, a Petra in modo particolare, è fondativo. I toni di grigio, quasi vellutati, sono il frutto consapevole di una riflessione sul fading e le sovraesposizioni caratterististici della fotografia dell’Ottocento. Così l’uso della prosettiva e la scelta dei punti di vista pone un confronto continuo con le convenzioni percettive proprie delle incisioni. Al contempo, però, il formato monumentale di queste fotografie (110x125 cm) proiettano queste vedute in una dimensione di grande contemporaneità. L’ambizione, dunque, di questo lavoro, pare essere duplice: tornare alle radici della visione, all’emozione della scoperta, allo spalancarsi dello sguardo, riflettere sulle origini della rappresentazione per garantire alla fotografia un futuro di consapevole e non effimera modernità.

 


Luoghi

  • Galleria Studio - Via Bandiera, 11 - Palermo
             091583893

    palazzo Moncada - Visite solo su appuntamento

  • Categorie correlate