28/11/2016  al 28/01/2017

Panos Tsagaris. Let The Sun Protest

Panos Tsagaris. Let The Sun Protest
Gli sforzi incessanti che esige l’elaborazione della Grande Opera sembrano, in definitiva, destinati a produrre la proiezione della coscienza in stato di veglia su un piano di stato transazionale di risveglio, e quindi l’ascensione della materia fino alla Luce Ignea che ne costituisce il limite. [Carl G. Jung]
 
MLF | Marie-Laure Fleisch espone per la prima volta a Roma l’artista greco Panos Tsagaris, rappresentato da Kalfayan Galleries, Athens – Thessaloniki, con la personale Let The Sun Protest. In mostra una serie di tele di grandi dimensioni e lavori su carta di recente produzione.
Affascinato e influenzato dalla spiritualità, dalle tradizioni mistiche, dall’Occulto e dall’Alchimia, Panos Tsagaris lavora su temi di attualità e si ispira alla società contemporanea. Riveste però la sua ricerca di una dimensione sacra, dimostrando che valori e principi di diverse religioni sono connessi tra loro, che mira ad avvicinare lo spettatore a uno stato di Catarsi attraverso l’Arte. Le sue opere sono il risultato di una serie di passaggi che sottintendono un processo di continua trasformazione da uno stato più basso ad uno più alto, verso un’ideale purificazione.
Tsagaris ha realizzato la sua ultima serie di lavori, Untitled, a partire da installazioni che assembla nel suo studio usando degli specchi di forme e dimensioni diverse. Lo specchio è un oggetto fortemente simbolico, dalle molteplici valenze: nella tradizione mitologica simboleggia la transizione da uno stato divino a uno materiale. Il riflesso sgretola l'autenticità e l’unicità del proprio essere e lo fa precipitare in una corporeità ingannevole (come accadde a Narciso). Dall'altro lato, in senso positivo, nella filosofia neoplatonica e nel misticismo Cristiano la stessa anima umana, spinta per sua natura alla contemplazione del Divino, diviene lo specchio in cui se ne riflette la Bellezza innata.
Tsagaris fotografa le sue composizioni con l'I-Phone, specchio vanitoso dei tempi moderni e del nostro ego, le stampa in bianco e nero, e le rifotografa ancora tante volte aggiungendo sempre nuovi specchi fino a che questi perdono le loro proprietà riflettenti. A questo punto le foto sono serigrafate a mano su tela e attraverso la sovrapposizione delle stampe serigrafiche nascono nuove forme e figure. Nella fase finale le tele sono dipinte con acrilico e alcune aree selezionate sono evidenziate con la foglia d'oro.
Assistiamo a una duplice trasformazione: concettualmente, eliminando le qualità riflettenti degli specchi, la coscienza umana abbandona lo stato materiale e terreno per innalzarsi a un livello superiore verso il raggiungimento dell’essenza divina. Concretamente, l'installazione tridimensionale iniziale muta divenedo fotografia, quindi serigrafia e infine pittura.
Alcuni di questi lavori sono affiancati a scritti sullo spiritualismo, come il dittico Transmutation, che accosta all’immagine un testo sull’ascesa e l’evoluzione dell’anima tramite il processo della “tomb of transformation”, tomba dalla quale l’anima discende per trovare la salvezza fluendo da una forma ad un’altra verso una nuova e sempre più alta condizione.
La foglia d’oro, dalla forte connotazione simbolica, diventa protagonista nei tre lavori della serie Golden Newspaper, iniziata qualche anno fa dall’artista come risposta alla crisi finanziaria in Grecia. Panos raccoglieva giornali internazionali, per lo più il New York Times poiché in quel periodo viveva negli Stati Uniti, di cui riproduceva in grande formato la prima pagina lasciando solo il nome della testata e un’immagine rappresentativa, relativa alla crisi nel suo paese, e coprendo tutte le colonne di testo con la foglia d’oro. Negli ultimi due anni la serie si è espansa focalizzandosi su problematiche socio-politiche a più ampio spettro. Nei lavori esposti in galleria l’artista si è concentrato su immagini relative al fenomeno dei rifugiati, presente in tutta Europa, che sta in particolar modo toccando i paesi dell’area Mediterranea. Panos Tsagaris opera un procedimento di sottrazione il cui risultato è di grande impatto visivo e trasforma l’opera in una sorta di icona religiosa. L’oro, segno di purezza, rappresenta uno stato di benessere, ma non materiale, piuttosto quello derivante dalla finalità ultima dell’opera: il risveglio della coscienza, individuale e collettiva, accompagnato da una crescita spirituale interiore che ci permette di comprendere con maggior consapevolezza la realtà circostante. 

Luoghi

  • Galleria Marie-Laure Fleisch - Via di Pallacorda, 15 - 00186 Roma
             06 68891936

    Lunedì - Venerdì ore 14.00 - 20.00 - Sabato ore 16.00 - 20.00 - Domenica su appuntamento Press Office: press@galleriamlf.com

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