24/10/2009  al 30/10/2009

Orientamenti

Sabato 24 ottobre 2009 alle ore 17.30 Sala 1 – Centro Internazionale d’Arte Contemporanea è lieta dipresentare OrientaMenti eventodel ciclo in cinque appuntamenti Porte Aperte. Un viaggio interculturale nella Provincia di Romache coinvolge i paesi di Ariccia, Bracciano, Ladispoli, Nemi e Rocca di Papa.
 
Per l’occasione Palazzo Ruspoli, edificio medievale che sovrasta il paese di Nemi con la sua sobria ed austera presenza sottolineata da un’alta torre cilindrica, dischiude le sue soglie a Porte Aperte. Un viaggio interculturale nella Provincia di Roma. L’antico palazzo ed il suo giardino diventano luoghi di incontro tra la cultura italiana e iraniana e le tradizioni locali. Le opere site-specific di Minou Amirsolimani, Alberto Timossi e Simone Pappalardo dialogano con lo storico palazzo baronale, con la sua architettura e la sua storia.
L’artista iraniana Minou Amirsoleimani contamina la Stanza dello Stallone e i vani bui e cupi che conducono all’ingresso del palazzo con opere di carta velina, delicatamente tinta, sulle quali sono impressi segni grafici derivanti dalla scrittura persiana. Ispiratasi ai versi del poeta e mistico persiano Rumy, che riecheggiano nel titolo dell’opera - L'amante "A" in casa e noi al di fuori a vagare per il mondo / L'acqua "A" nell’anfora e noi a girovagare assetati - l’artista satura l’ambiente con opere effimere in cui la presenza dell’acqua rimanda metaforicamente alla pienezza interiore incessantemente, e spesso vanamente ricercata dall’uomo. In Disgiunti dalla fonte e separati gli uni dagli altri Minou Amirsoleimani riflette sulle diversità degli uomini e sulla loro universale condizione. “Seppur così diversi gli uni dagli altri” afferma l’artista “deriviamo tutti da una stessa fonte”.
 
Alberto Timossi (Italia) contamina l’ambiente esterno di Palazzo Ruspoli posizionando sull’architettura dell’edificio una forma tubolare industriale che marca lo spazio e traccia un segno sul territorio. Divenuto da tempo elemento distintivo della ricerca di Timossi, il tubo dialoga con l’architettura e con l’area contigua, quasi come un vettore che voglia congiungere l’interno del Palazzo, ed il suo giardino, all’esterno, a ciò che vi è al di là delle mura, e al paese circostante.
Per l’occasione l’opera Alberto Timossi diventa sensibile al contesto in cui si trova grazie alla collaborazione con il musicista Simone Pappalardo (Italia). Il corpo tubolare che Timossi dispone nel giardino del palazzo, all’apice di un arco, diventa orecchio aperto su Nemi, capace di ascoltarne suoni e rumori e di restituirli al paese stesso. L’intero processo sonoro agisce anche sull’acqua della fontana che l’opera di Timossi mira e fissa dall’alto della sua posizione. Al variare dei suoni e dei timbri acustici, alla presenza di voci e accenti del quotidiano di Nemi, l’acqua posta all’interno della fontana cambia colore, luminosità ed intensità cromatica.
 
L’evento si conclude nella Sala del Pattinaggio doveBiagio Pelligra legge una selezione di poesie di Hafez, grande poeta e mistico persiano, nonché alcuni brani scelti de Il Deserto dei Tartari di Dino Buzzati. L’antica poesia persiana dialoga con la letteratura italiana nell’introduzione della Prof.ssa Giuliana Egidi.
 
 

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Luoghi

  • Piazza Umberto 1 - Roma
     

    Luogo: Palazzo Ruspoli