06/02/2015  al 08/03/2015

Opiemme “Vortex”

A cura di: Daniele Decia

Opiemme “Vortex”
Inizia con un primo appuntamento a Biella, presso BI-BOx Art Space di Via Italia 39, “Vortex”, una serie di mostre personali che propongono l’ultimo ciclo di lavori di Opiemme e che nei prossimi mesi approderà a Bologna il 6 Marzo presso Portanova12 e a Milano il 12 Novembre presso Studio D'Ars.
Progetto presentato al pubblico alle fiere off di Torino e Bologna (The Others 2014, Setup 2015) negli ultimi mesi, la cui prima sperimentazione risale ad Arte Fiera 2014. In tale occasione l'artista partecipò al concorso curato da Valerio Dehò “Prima Pagina Art Prize”, realizzando una palla scura da cui si irradiavano lettere su un collage di copertine d'epoca de “Il Resto del Carlino. (Opiemme, Vortex - Resto del Carlino, 2014).
 
A Biella la personale sarà curata da Daniele Decia con il testo “Lettere informali”. Titolo che lancia un riferimento a due forti elementi contenuti in questi lavori di Opiemme, spiega Decia: “un gioco di parole che utilizzo per fondere due generi artistici, l’informale e la poesia visiva, così come l’artista li incorpora nei suoi lavori murali e pittorici”.
La sua poetica prima di questo nuovo ciclo di “Vortex” si esprimeva con la composizione di immagini nette fatte con parole e poesie in un richiamo riconducibile all'avanguardia della poesia visiva e ai calligrammi di Apollinaire, a maestri quali Nanni Balestrini, e il biellese Luciano Pivotto, al ricordo del quale Opiemme dedica un lavoro. Con queste parole, scritte in occasione della scomparta dell'artista nel 2013, “Le parole che non ti ho detto. Le parole che non mi hai insegnato.Le parole che disegneremo, ti ricorderanno”, pone Pivotto come una guida per il suo lavoro e per quello dell'artista bolognese e compagna di galleria Alessandra Maio.
Nella sua nuova ricerca i supporti si arricchiscono con cartine e pagine ingiallite di giornali, la pittura composta da intense gocce richiama sempre più cieli stellati, e le parole vanno ad appoggiarsi a  stelle nere che vorticano, irradiando lettere tutt’intorno come fossero luce. A porre le basi di questa ricerca è un libro, “L'alfabeto scende dalle stelle” del genetista italiano Giuseppe Sermonti,  il quale sostiene che l’alfabeto non sarebbe altro che un’immagine derivata delle forme delle costellazioni. 
Francesco Sala, sulle pagine di Sky Arte scrive, in merito al murales di 10 piani realizzato a Gdansk e tributo al premio Nobel per la poesia 1996, Wislawa Szymborska: “L’effetto, esteticamente stupefacente, trova forza concettuale nelle teorie sull’origine astrale del linguaggio proposte a suo tempo da  Sermonti. Esiste una correlazione tra la scrittura e le forme e formule che regolano l’universo? L’immagine delicata di un alfabeto che cade direttamente dal cielo, come sublime polvere di stelle, sembra indurre una risposta fascinosamente positiva.”

Opiemme “appoggia” pensieri, poesie e riflessioni su questi astri neri, che a loro volta si incastrano sui paesaggi stilizzati di antiche mappe, sulla impaginazione tipografica ordinata dei quotidiani degli Anni Trenta. Tra il cielo della notte e l'atto creativo dell'artista si intreccia un rapporto ermetico, emozionale, da scoprire in relazione ai fatti narrati dai titoli, e ai luoghi delle cartine, in un gioco di incastro che sviluppa storie, racconti.
Opiemme viene affascinato dallo studio di Sermonti che correla la nascita dell'alfabeto con la  posizione degli astri in cielo. Per lo scienziato l'alfabeto è disegnato, nel cielo notturno, con i tratti delle costellazioni boreali. La prima metà dell'alfabeto greco (da alfa a epsilon) ricalca le costellazioni zodiacali, marcando una stazione lunare per ogni segno. La seconda metà (da csi a omega) ricopia intere costellazioni ordinate sulla Via Lattea. Il cerchio zodiacale allinea animali (da Toro ad Ariete), l'arco galattico eroi, volatili e il cane infernale (da Orione, al Cigno, al Cane maggiore). Il riferimento astrale fissa l'ordine e la perennità dell'alfabeto, che fu prima un calendario e solo più tardi un glossario, le cui iniziali (acronimi) offrirono voce all'alfabeto.


Opiemme dal 2013 ha intensificato i suoi interventi pubblici non solo in Italia, con lavori  site-specific di poesia di strada in Thailandia, Haiti, Polonia, e Argentina (dove è stato invitato alla 4° edizione della “Biennale della Fine del Mondo”), grazie al progetto “Un viaggio di pittura e poesia”. Questo ha portato i media a definirlo “poeta della street art”, sebbene il suo lavoro sfugga all'epiteto stesso, e spesso i suoi siano interventi murali autorizzati.
A Bologna ha recentemente effettuato un intervento in Piazza XX Settembre. Intitolato "Irradiation/Irradiazione" – omaggiando il dottor Giuseppe Sermonti-, il lavoro si trova sul tetto dell'Autostazione di Bologna, punto nevralgico e cruciale per la centralità e la visibilità, a poche centinaia di metri dalla Stazione Centrale e all'inizio di via Indipendenza, e sede della fiera Setup nel Gennaio 2015.
La posizione è determinante nel definire lo statuto del lavoro come arte pubblica, pensato e strutturato con la consapevolezza di essere messaggio ed esempio di bellezza, esempio di riqualificazione attraverso l'arte e la poesia.  Il lavoro si evolve fino ad assumere la forma monumentale del muro bolognese che diventa l'emblema della contemporaneità nella dimensione di una Babele del XXI secolo in cui il messaggio, i testi, le parole si perdono in un vortice energetico con l'auspicio, della creazione di un nuovo universo linguistico di cui l'arte stessa ne è l'esempio.

Nel 2014,  in occasione della seconda edizione di Setup art Fair, Opiemme vince il premio “Talent Scout”, offerto da La Molisana. La giuria, composta da Rossella Ferro e Fabrizio Savigni in rappresentanza de La Molisana, e dai critici Valerio Dehò e Antonio Arévalo, ha scelto il suo lavoro per "la capacità di mescolare la poetica quotidiana alla poetica del cibo, l’intelligenza con cui ha legato temi di natura internazionale a socialità intesa come semplicità di lettura dell’opera”. Decisione sottolineata dalle parole di Arévalo: “[...]perché la poesia è dappertutto basta scovarla ed è questo che sta facendo da tempo l'artista Opiemme.[...]”, che confermano gli intenti espressi dall'artista stesso di voler portare la poesia incontro alle persone, e a occhi che possano leggerla.
 
 

Luoghi

  • BI-BOx Art Space - Via Italia, 39 - 13900 Biella
             349 7252121

    Orario: merc, gio, ven e dom 16-19, sab 10-12 e 16-19

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