10/02/2013  al 03/03/2013

Marta Gierut. Il volto e la maschera

A cura di: Giovanni Faccenda

Marta Gierut. Il volto e la maschera

Lodovico Gierut: “Marta Gierut, il volto e la maschera.

Pur avendo scritto e parlato dell’attività di mia figlia Marta in più occasioni – al di là delle pubblicazioni cartacee che ne hanno evidenziato in parte l’operato, tipo “In Franco Miozzo” e “Camminando in un’Anima”, e il DVD “La valigia” e altro, dico solo che questa mostra a lei dedicata, organizzata a Pietrasanta – dove è nata – s’è concretata in quanto non era opportuno lasciare in un angolo i disegni, le incisioni e i quadri e le sculture (da usare soprattutto per i fini dell’Associazione nata per rammentarla e per perpetuarne la generosità), e i tanti scritti – più che altro poesie – del suo intenso logico percorso.
E’ con un poco di ritrosia, ma la chiarezza s’unisce alla comunicazione, che ricordo i suoi primi passi nel variegato universo artistico, allorché l’esortavo a lavorare per poi esporre nelle mostre di gruppo che organizzavo più che altro in Versilia.
Sì, ero eccessivamente presente, quasi soffocante, ma ne notavo le doti naturali (mia moglie Liliana ha scoperto che un suo nonno materno amava plasmare la creta, forse un caso, ma non credo), apprezzate da amici veri come Franco Miozzo che l’ha seguita fin da piccola, notata pure da alcuni dei suoi insegnanti all’Istituto d’Arte “Stagio Stagi” di Pietrasanta dove aveva deciso di studiare fin da quando frequentava le Elementari a Marina di Pietrasanta, ma non solo. 
Marta poi è cresciuta e per certi versi mi sono fatto da parte: ha avuto le sue esperienze, ha ampliato a dismisura la sua cultura letteraria fortemente fusa all’arte grazie a frequentazioni più o meno periodiche con i vari Bigongiari, Bertoli, Cancogni, Carlesi, Paloscia... e alla nostra casa cui confluivano tranquillamente artisti da ogni lido che si trovavano a proprio agio in un ambiente caoticamente zeppo di libri e di disegni, di sculture bronzee e in terracotta, tele e cornici in democratica armonia.
L’elenco potrebbe essere virtualmente allargato a dismisura con la sua quasi insaziabile necessità di conoscere, di capire, di allargare l’orizzonte, poiché fin da bambina ha amato leggere. Guardava alla qualità e al contenuto e viveva il suo tempo nell’alternanza del sole e di una certa fatica data da una società dove ancora alberga – mi si passino i termini – superficialità, cattiveria, persino eccessiva ritrosia nei confronti di chi pensa e di chi crede all’amicizia e all’altruismo.
Dico spesso che il passero vola basso, e deve vivere, ma c’è l’aquila che s’innalza verso il cielo).
Marta ha scritto molto, ma si chiudeva a riccio, cosicché, per rispetto, le cose da me pubblicate, o date ad altri per quel fine, sono state quelle che aveva inserito nel suo computer (o ben visibili nella sua piccola preziosa biblioteca).
Prima del Natale 2011, anzi, a settembre (Marta era dell’11di quel mese, del ‘77, e se n’è andata il 30 agosto 2005), Liliana e io abbiamo deciso di guardare con attenzione i suoi diari, i quaderni di appunti, e di aprire i contenitori di disegni e di acquerelli e i cassetti del suo Studio. Marta teneva alle sue cose, come me.
E’ venuto fuori “il mondo”, il suo, il suo “Io”. Poi, grazie a una serie di circostanze, parte delle liriche copiate (senza fare correzioni e modifiche) hanno fatto nascere a fine 2012 “Il volto e la maschera, poesie e opere”, Editoriale Giorgio Mondadori (Cairo Publishing, Milano), che rappresenta la colonna portante della retrospettiva di Pietrasanta a Palazzo Panichi.  Sono perciò grato al Comune di Pietrasanta come all’amico Giovanni Faccenda, ma non è possibile che dimentichi di ringraziare altre persone per gli interventi, come Roberto Valcamonici, lo stesso Faccenda, Manlio Cancogni e Rosangela Mura. In qualche copia del libro c’è una stampa fotolitografica raffigurante un marmo di Marta (“Olivo”), e una lito di Mauro Capitani “L’angelo dell’autostrada”.  
La retrospettiva di Marta riporta il titolo del libro, con l’aggiunta di Sculture Dipinti Disegni Poesie, forse non semplice per alcuni, ma non è un assemblaggio d’opere, bensì un percorso del suo cammino fatto di scelte, di incontri, di certezze: c’è la sua anima, con le ferite del cuore e l’attimo della creatività.
E’ una specie di labirinto complesso d’una giovane che si chiede e si domanda, che risponde, che vive il proprio tempo... forse – ogni tanto – estraniandosene, andando in uno spazio “oltre” nei dubbi e nelle certezze messe in essere in una trama lirica fitta fitta, con la creta e altre materie, con le carezze modulate su carta, con i dipinti figurali i quali, specie nella serie “Davanti allo specchio” (2004/2005) chiudono volutamente a certa leggiadria precedente per immergersi persino in un che diversificato, astrazionale, pungente e totalmente privo d’appigli armoniosi che sfocia in colori assoluti e finali come il rosso e il giallo e il nero.
C’è pure un quadro tutto nero, nero su nero, fondo acrilico e fondo a olio su tela Leonardesca: un 40 per 50.
Ce n’è poi uno tutto giallo/luce, che abbiamo trovato sul cavalletto, l’ultimo.
E c’è un gruppo di farfalle, un messaggio; disegni a matita e a pastello (alcuni sulla psichiatria) uniti alle sue parole senza retorica; e “Camminando in un’Anima”, un’autobiografia per immagini e poesie (su legno, pirografo, quasi tutti a tecnica mista).
Di “Camminando in un’Anima” parlò anche durante il colloquio finale all’Accademia di Belle Arti nel 2000, nel corso dell’esposizione della sua tesi su Franco Miozzo, il suo Maestro morto nel 1996. Interessanti anche – del periodo dello “Stagio Stagi” di Pietrasanta – anche certe “tesine” su Giuliano Vangi, sulla scultura “La tuffatrice” di Miozzo che si trova a Tonfano, e su quella dedicata ai Caduti di Domenico Rambelli e Lorenzo Viani a Viareggio (oggi conservate dal Comune di Pietrasanta).
Marta ha lasciato molti disegni, nonostante ne abbia distrutti – come varie sculture – una marea.
L’alternanza delle stanze del “Panichi” accoglie, singole e a gruppi, altri suoi passaggi temporali, ritratti per rammentare certa fragilità di Marco Pantani (una parola cui dà risposta il nostro amico Vittorino Andreoli), le maschere, il “suo” Piero Bigongiari che le fu generoso di consigli, piccole lune bronzee del ’94, bassorilievi, incisioni sull’apprezzata carta Magnani, o su marmo...
Forse resteranno pensieri, su quest’esposizione, che sarebbe bene riunire per farne un piccolo libro. Un libro per gli stessi fini sociali e umanitari, e culturali, per questo è nata un’associazione che nel rammentarla sta cercando di portare avanti la sua vita vissuta per dire, per fare, per donare.
Hai ragione, Marta, “la vita è sempre azioni d’amore...””. 2012.

Marta Gierut è nata a Pietrasanta (Lucca) l’11 settembre 1977 ed è deceduta per propria volontà a Massarosa il 30 agosto 2005. Allieva del pittore e scultore Franco Miozzo, ha frequentato dapprima l’Istituto Statale d’Arte “Stagio Stagi” di Pietrasanta, quindi l’Accademia di Belle Arti di Carrara. Ha studiato a fondo l’attività di alcuni dei massimi artisti e letterati, da Majakovskij a Van Gogh a Hesse, per citarne alcuni a caso. Sue opere sono state acquisite da istituzioni pubbliche quali il Museo dei Bozzetti di Pietrasanta, Il Museo della Resistenza a S. Anna di Stazzema, il Telesia Museum di San Roberto, e i Comuni di Forte dei Marmi e di Cascina. E’ anche in diverse importanti collezioni private.Suo è il monumento intitolato “Il volto e la maschera” posizionato in Marina di Pietrasanta, lato via E. Pea, inserito nel “Parco della Scultura” che ha tra l’altro lavori di Fernando Botero, Pietro Cascella, Novello Finotti, Jean Michel Folon, Franco Miozzo, Igor Mitoraj, Francesco Messina, Kan Yasuda e altri (vedasi www.museodeibozzetti.com). Tra le  pubblicazioni di Marta Gierut i volumi editi dal Comitato che la ricorda, “Camminando in un’Anima” e “In Franco Miozzo”, nonché l’E-book “La valigia. Trentacinque poesie” visionabile su you tube. E’ dell’autunno 2012 il suo libro “Il volto e la maschera, poesie e opere” (Editoriale Giorgio Mondadori, Milano) reperibile nel sito www.cairoeditore.it/libri (libri illustrati).


Luoghi

  • Palazzo Panichi - Via del Marzocco, 2 - Pietrasanta - Lucca
             0584.795500    3803941442

    Orari: 16/19. Sabato e domenica anche 10-13. Lunedì chiuso. Ingresso libero.

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