07/05/2014 dalle 18:30  al 04/07/2014

Marie-Claire Guyot. L’opera segreta

Marie-Claire Guyot. L’opera segreta
Il 7 maggio apre la nuova galleria milanese Maroncelli 12 con la mostra “Marie-Claire Guyot. L’opera segreta”. Una trentina di lavori tra oli, pastelli e sculture, compone una personale con le opere più rappresentative dell’artista, realizzate tra i primi anni ’70 e la fine degli anni ’80.Maroncelli 12 inizia la sua attività con un programma espositivo che punta avalorizzare la qualità e l’autonomia del lavoro artistico, al di là delle tendenze e delle regole del mercato. Perciò la galleria esordisce con una mostra dedicata a un’artista irregolare, proponendosi come primo spazio milanese dove esplorare il mondo dell’Art Brut (Outsider art), così poco conosciuto in Italia. Si tratta di autori che non hanno
ricevuto una particolare formazione artistica ma che creano a partire da una necessità interiore: pittura d’istinto dunque, opere che dialogano con l’inconscio. Un mercato interessante e un filone di ricerca affermato all’estero (www.gugging.at) che finalmente muove i primi passi anche da noi sul piano museale (www.maimuseo.org).
Marie-Claire Guyot nasce a Parigi nel 1937. Cresce, allevata come una gemella, assieme alla sorella Elisabeth, maggiore di un anno. Nel 1961 inizia a dipingere, sposa Bruno Colombo e si trasferisce in Italia, dove vive prima a Venezia, poi a Torino e infine a Milano. Ma ogni estate torna alla vecchia casa di famiglia in Borgogna, luogo carico di ricordi, dove condivide con la sorella il percorso artistico. La sua è una ricerca delle radici perdute che coincide con un’introspezione ossessiva. È sempre lei il soggetto delle sue opere, un universo immaginario dove infanzia, maternità, religione si trasfigurano sulle tele: non ci sono alberi né paesaggi ma una solitudine popolata di personaggi immensi o minuscoli, animali e simboli, bocche e ventri, gli uni dentro gli altri, con i denti serrati dal dolore. In un “cammino della creazione” così come lo definiscono le sorelle, confortato dall’incontro con Louis Deledicq, esperto d’arte a cui ogni anno Marie-Claire consegna regolarmente le opere, veri e propri parti che l’artista non vuole mostrare a nessun altro, nemmeno alle due
figlie.  Perché l’opera segreta della Guyot è un viaggio solitario dentro la sofferenza: silenziosa, stretta dal proprio sguardo, lei fugge da un quadro all’altro, mentre le tele dipinte di rosso fino al bordo esplodono come terre di sangue. Un’inquietudine che traspare anche dalle sculture, fragili e conturbanti costruzioni fatte da ruote catene chiodi staffe carrucole ma anche merletti scarpette sdrucite cuffie di pizzo: tutti piccoli relitti che appartengono a un universo remoto e amato. Sono gli antichi “tesori” che con cura quasi maniacale lei va a disseppellire dalle soffitte, dai granai, dalla cucina della grande casa di famiglia, nella campagna francese. I ferri arrugginiti fanno parte di quell’infanzia perduta e sognata che Marie-Claire continua a inseguire e dalla quale vuole liberarsi. Come di una ossessione dolcissima ma paralizzante. Della sua opera segreta qualcosa trapela mentre è in vita: alcune esposizioni in Italia a partire dal 1965, la partecipazione a rassegne internazionali a Belgrado (1971) e a Barcellona (1979). Ma la grande mostra che consacra il suo “cammino della creazione” viene allestita nel 1992 al museo di Yonne, in Borgogna, un anno dopo la sua morte. Parte delle opere esposte in quell’occasione sono nella collezione permanente de la
Création Franche, il museo di Art Brut di Bégles, nella regione dell’Aquitania, a sud di Bordeaux.

Luoghi

  • Maroncelli 12 - Via Maroncelli, 12 - Milano
             335 8403484

    Orari: lunedì 14.00-19.30 - Da martedì a venerdì 12.00-19.30 Sabato solo su appuntamento

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