25/09/2016  al 08/01/2017

Maria Cristina Finucci. HELP, l’Età della plastica

A cura di: Fondazione Terzo Pilastro

Maria Cristina Finucci. HELP, l’Età della plastica La monumentale installazione HELP, l’Età della plastica, ideata dall’artista Maria Cristina Finucci, è ospitata dal 25 settembre all’8 gennaio dall’isola di Mozia, situata sulla costa occidentale siciliana nello stagnone di Marsala (TP): l’opera, costituita dall’assemblaggio manuale di oltre 5.000.000 di tappi usati di plastica colorata racchiusi in gabbioni metallici, delinea in uno spazio di forma quadrangolare la parola HELP, che si snoda sul terreno con grandi lettere tridimensionali (alte fino a 4 metri ciascuna per una estensione totale di circa 1.500 metri quadrati). Situata nell’area archeologica, crea un immediato cortocircuito visivo e concettuale tra le millenarie rovine fenice e i resti più diffusi e inquinanti della società contemporanea.
 
E’ promossa e realizzata dalla Fondazione Terzo Pilastro – Italia e Mediterraneo in collaborazione con la Fondazione Whitaker, nell’ambito del progetto Wasteland - The Garbage Patch State diretto da Paola Pardini, che si è sviluppato a partire dal 2013 con il coinvolgimento di organismi internazionali, aziende, fondazioni, associazioni, università. In particolare l’Università Roma Tre e l’Università degli Studi di Palermo si sono impegnate attivamente nella promozione dell’evento di Mozia, creando una catena umana di sensibilizzazione per la raccolta dei materiali plastici su vasta scala.
 
Maria Cristina Finucci utilizza il linguaggio espressivo e radicale dell’arte per sensibilizzare i rappresentanti della società civile sul tema delle Garbage Patch, le enormi isole di plastica che galleggiano negli oceani di tutto il globo. L’agenzia ambientale governativa americana NOAA ha calcolato che queste isole, formate da spazzatura e composte al 90% da materiali plastici, possano arrivare ad occupare una superficie totale pari a circa 16 milioni di chilometri quadrati. Per questo l’11 aprile del 2013 a Parigi, nella sede dell’Unesco, l’artista ha simbolicamente ufficializzato il Garbage Patch State come una vera e propria Nazione, dotata di una bandiera, una costituzione, delle leggi e delle ambasciate. Questo è infatti l'obiettivo finale del progetto e la novità dell’intervento creativo dell’artista: dare un’immagine a un fenomeno sfuggente - la plastica corrosa dal mare e disgregata nell’acqua a cui si aggiunge il pulviscolo della microplastica – attraverso la creazione di un'immagine concreta del Garbage Patch nelle installazioni come nella pubblica opinione (utilizzando materia, spazio, tempo per tracciare indizi dell’esistenza dello “stato” che non visualizziamo). Soltanto in questa maniera, infatti, si potrà cominciare a fare davvero i conti con la minaccia che questo fenomeno rappresenta.
 
«Coniugare l’arte, il territorio, l’archeologia, ma soprattutto le tematiche che oggi in maniera più pressante coinvolgono l’opinione pubblica è un’impresa non certo semplice. Proprio per tale ragione la Fondazione Terzo Pilastro, che da tempo cerca di dare risposte a quasi tutti i nodi relativi a questi temi, ha trovato perfetta sintonia con il contenuto della proposta artistica di Maria Cristina Finucci nel progetto Wasteland.» afferma il Prof. Avv. Emmanuele F. M. Emanuele, Presidente della Fondazione Terzo Pilastro – Italia e Mediterraneo, e aggiunge: «Nel progetto dell’Arch. Finucci non c’è soltanto denuncia, ma anche la volontà concreta di contribuire ad impedire che il fenomeno del Garbage Patch continui ad implementarsi e a distruggere l’ecosistema su cui la nostra civiltà si fonda. Il grido “HELP” è un grido che la Fondazione Terzo Pilastro non soltanto condivide ma fa proprio da tempo, con la difesa ad oltranza della bellezza, della storia e della cultura del bacino del Mediterraneo in tutte le sue implicazioni, e che io personalmente sento, con grande partecipazione, in quanto è alla base di quell’etica comportamentale cui sono stato fin da ragazzo educato proprio in questo territorio.».
 
Le installazioni dedicate a questa attualissima emergenza sono state realizzate in varie città del mondo: a Parigi nel padiglione centrale dell’Unesco (2013) e alla Conferenza Mondiale sul Clima (2015); a Venezia in occasione della Biennale Arte (2013 e 2014); a Madrid (2014); a Roma presso il Maxxi (2014); a New York all’interno della sede dell’Onu (2014); a Milano (Esposizione Universale 2015).
L’installazione HELP, l’Età della plastica è affiancata da una pubblicazione, curata da Giuseppe Barbieri e Silvia Burini ed edita da Terraferma, che contiene i testi critici dei curatori e le immagini dell’opera allestita all’isola di Mozia.
 
 

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