14/02/2010  al 31/03/2010

LUIGI VOLLARO Sculture e disegni

LUIGI  VOLLARO Sculture e disegni Domenica 14 febbraio, alle ore 11, nei locali della galleria, sarà presentata la mostra dedicata a Luigi Vollaro. Saranno esposte opere in terracotta, in piombo, in rame e un ampio repertorio di disegni a documentare l’attività di uno degli scultori campani che, già, nelle prima metà degli anni Ottanta, trova ampio consenso di critica con le opere esposte in occasione della Quadriennale di Roma del 1986. Luigi Vollaro, uno scultore oramai da decenni affermatosi sulla scena artistica nazionale propone un attraversamento di linguaggi e, al tempo stesso di confronto con le materie, quelle che l’artista attinge al fertile patrimonio della nostra terra. “Le sculture realizzate a cavallo fra gli anni Ottanta e Novanta riprendono ed ampliano tali orientamenti di scelta: ora sono le forme di carcasse a sollecitare l’immaginario. Esse servono all’artista per meglio comprendere il valore che lo spazio interno, quello contenuto dalla materia, assume nel suo nuovo rapporto con la forma. Penso che sono questi i presupposti che Vollaro pone alla base delle esperienze condotte a partire dal 1992, data alla quale appartengono i primi Guerrieri: per essi sceglie una materia morbida e malleabile qual è il piombo. La tecnica è ancora quella, così come era stato per la terracotta, attinta al patrimonio della manualità artigiana della propria terra: tagli con saldature a stagno, lasciati vistosamente in evidenza, modulati da sottili segni di cera, paraffina bianca che anima ed arricchisce la superficie di corsive scritture, tracciati di una narrazione interiore. Le forme dei Guerrieri richiamano alla mente i reliquiari che adornano gli altari barocchi delle chiese napoletane, anneriti dalla patina del tempo, dallo spessore di polvere incrostata, con le lunghe bave di cera che la devozione popolare lascia cadere come segno e testimonianza di un lontano legame. Vollaro ruota lo sguardo nello spazio originario del suo essere; attinge da esso racconti che trascrive nel corpo della forma, nella sostanza della materia. Un dettato che nel tempo, o meglio a partire dall’opera Memorie di un viaggio del 1995, perde ogni approccio referenziale per approdare ad una forma esemplificata, ricondotta nella purezza di una linea che disegna e modula la materia e lo spazio che la contiene. Il passo per l’approdo ad un nuovo “classicismo” è breve: la forma che ha perso ogni suo referente, sembra declinare lo spartito formale proprio di quegli oggetti (corpi) che popolano lo spazio della pittura metafisica, soprattutto di Morandi. Dettato che si rende palese nella bellissima scultura del 1996 da titolo Omaggio a Lisippo. Il confronto fra il bianco del basamento, poi del drappo con le pieghe imprigionate dalla cera, con la plumbea luce del capo, grigia come quella riflessa dai cristalli di galena, attesta pienamente il desiderio di sondare le pulsanti arterie di una classicità che sottende il quotidiano tecnologico. Dettato compositivo che ritroviamo, come confronto fra l’oggetto e la sua ombra nella grande installazione dal titolo Ex Voto del 1996: sono i segni-pittura delle ombre a far balzare nella spinta di un volo le “formelle” sospese alla parete. Sono, andando indietro, i segni di quei progetti incisi a trovare spazio e materia, a prendere possesso della superficie per poi slanciarsi nello spazio, accompagnati ciascuno dalla propria ombra ( dalla pittura) che, in fondo, è un’astrazione”. “M.Bignardi , dal cat. Luigi Vollaro, Sculture e disegni, Frac. Baronissi”

Luoghi

  • Via Concilio - Salerno
     

    Luogo: Pagea arte contemporanea Note apertura: dal martedì al sabato ore 18 – 20, la domenica ed i festivi, eventualmente, su appuntamento.