Laura Cugiani Forlani. La materia si fa pittura negli anni ‘90

Le opere di Laura, a nove anni dalla scomparsa, hanno trovato l’ambientazione adeguata, nello spazio di creazioni floreali Kado, per far emergere tutta la forza che esprime il legno nel diventare materia per la pittura, non solo come supporto per le forme fluttuanti trattate con decisione, ma come occasione di esaltazione dei segni celati negli alberi.
 Lavori che lasciano in sospeso, figure incompiute, come un ottimo pranzo interrotto che lascia ancora un leggero languore, in precario equilibrio sul labile confine che divide l’iconografia dall’informale, coniugando la rappresentazione alla partecipazione emozionale, costruendo architetture rinascimentali con volumi anatomici in movimento.
I lavori di Laura rappresentano la freschezza di una sintesi carica di simbolismi e reminiscenze, lavori incisivi nei piccoli formati, più evanescenti nelle ampie dimensioni; dilatando con il campo d’opera anche le forme.
Legni rinvenuti per essere liberati dalle incrostazioni, tavole recuperate nel percorrere le strade di Roma, danno testimonianza della lezione romana dell’informale di Nunzio e Ceccobelli che Laura rese preziosa nella levigazione del supporto e dal coppale usato, esaltando le venature e la longevità lignea, attraverso nuove sfumature.