26/09/2015  al 21/11/2015

Jean Charasse. Parallelepipedes

Jean Charasse. Parallelepipedes
Cubi, rettangoli, spazi, sono i resti di architetture, torri, città. Frammenti isolati, assemblati partendo dal basso, dalla terra, posti uno sull’altro fino a slanciarsi verso il cielo e a immobilizzarsi nelle più disparate direzioni. Il tutto diventa grigio, bianco, ocra e poi nero, congelandosi in un silenzio invisibile. 
Rivelatori sono i viaggi a New York e in Toscana dove Jean Charasse si trova rispettivamente faccia a faccia con lo skyline avanguardistico di Manhattan e con le torri imponenti di San Gimignano. Architetture che segnano profondamente l’artista portandolo verso quello che diverrà il periodo dei “Parallélépipèdes”. 
Jean Charasse approda ai “Parallelepipedi” dopo un lungo processo: partendo dalla rappresentazione figurativa e, focalizzandosi poi su composizioni polimateriche, che caratterizzano il periodo Signaux et Balises, arriva agli anni ‘90 sviluppando un’arte molto raffinata, pura, ricca di quei riflessi che andranno a costituire il suo particolare linguaggio. 
Dopo l’incontro con i lavori di Aurelie Nemours e la conoscenza di Carmelo Arden Quin, fondatore del Movimento Madi - movimento a cui Jean Charasse aderirà a partire dal 2004 - inizia per l’artista un nuovo percorso che lo condurrà a semplificare le costruzioni e ad abbandonare gli assemblages in legno e ferro. Si apre così la strada dell’arte geometrica. 
In queste sue sculture, ombre di bianchi e di grigi, quasi monocromi, manifestano una logica sensibile alla sua storia, così da renderci partecipi delle sottili tracce da lui appositamente lasciate, tracce di un racconto che si è andato formando passo dopo passo, forma dopo forma, una sorta di accesso all’essere, e quindi alla vita. 

Luoghi

  • Galleria Marelia - Via Torretta, 4 - 24125 Bergamo
             +39 035 060 3115    + 39 347 8206829

    Orari:lunedì-martedì-mercoledì 14.30-20.00; giovedì-venerdi-sabato 14.30-19.00; E’ gradito l’appuntamento in altri orari.

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