22/02/2014 dalle 19:00  al 30/03/2014 alle 20:00

Barbara Brugola. Intimate Clusters

Barbara Brugola. Intimate Clusters

La percezione è stata ed è uno dei punti nodali della ricerca di molti artisti ed ha sempre avuto un ruolo importante per Barbara Brugola nel cui lavoro è implicito il domandarsi circa la natura dell’immagine prodotta, indipendentemente dal medium usato.
Guardare implica una successione di sguardi rivolti a diversi punti della scena visiva, come se fossero una serie di istantanee di zone ricche di particolari circondate da aree indistinte, per poi arrivare nel nostro cervello a ricostruire una seconda immagine, stabile e nitida, che rappresenta lo spazio e gli oggetti in esso contenuti. Allo stesso modo l’artista sollecita chi sta di fronte alle sue opere ad intervenire, ricostruendo possibili raggruppamenti tra linee e punti ricavati dal contenuto grafico delle immagini, per ridisegnare una nuova possibilità di spazio, a seconda che l’oggetto della visione risulti frammentato e non possa essere visto nella sua interezza o lasciato fluttuare tra diverse inquadrature. Intimate Clusters è appunto la richiesta fatta ad ognuno di ricostruire, sulla base delle immagini presentate, una sintesi tra frammentazione e continuità. A indagare la sfera percettiva è l’installazione a doppia proiezione Lapse of View, ispirata al dipinto Der Wanderer über dem Nebelmeer di Caspar David Friedrich, in cui una figura maschile di spalle si confronta con un panorama montano caratterizzato da rocce e nebbia. L’artista ha voluto riprendere questo dipinto scegliendo di inserire una figura femminile in un paesaggio che presenta gli stessi elementi naturali dell'opera pittorica: una giovane donna, immobile, guarda lontano. L'osservatore vede il panorama attraverso gli occhi della ragazza ma contemporaneamente anche la figura della stessa immersa nel paesaggio, poiché coesistono più punti di vista. Lapse è un intervallo, un lasso di tempo: il panorama cambia negli occhi del personaggio, non è mai "sotto controllo" a causa del vapore che continua a fluire senza sosta e ne modifica la percezione. Allo stesso tempo, View indica la valenza dello spazio: non solo ciò che è di fronte al personaggio, ma anche ciò in cui è immerso. A (Veiled) Woman By The Sea, è un’opera che, sempre giocando con la percezione, si ispira ad un altro dipinto di Caspar David Friedrich, Der Mönch am Meer, dove una piccola figura di monaco sta guardando il mare e il cielo dinanzi a sé, la schiena rivolta allo spettatore con il quale condivide la percezione dei tre elementi – terra, acqua e cielo – in una scena rarefatta. Nell’opera video l’immagine della spiaggia e del mare è stata scomposta in tre riquadri, orientati in modo che la linea dell’orizzonte risulti verticale. Il punto di vista è cambiato e si è moltiplicato, offrendo scorci che si combinano e che si dilatano nel tempo. In questo contesto s’inserisce una figura femminile che cammina nell’acqua e che, una volta raggiunta la spiaggia, rimane sdraiata e immobile ad osservare il paesaggio davanti a sé. Completano la mostra alcune immagini fotografiche, sempre costruite giustapponendo differenti visuali, in alcuni casi della stessa scena e in altri di scene completamente diverse: all’osservatore è chiesto di ricostruire una sintesi di ciò che gli sta davanti, tra frammentazione e continuità.

 


Http://www.muratcentoventidue.com

Luoghi

  • Muratcentoventidue Artecontemporanea - Via G. Murat, 122/b - Bari
             393.8704029

    Orario di apertura: dal martedì al sabato, dalle 17 alle 20

  • Categorie correlate