06/09/2013  al 27/10/2013

Il Corpo Solitario. L’autoscatto Nella Fotografia Contemporanea

A cura di: Giorgio Bonomi e Alessandra Migliorati

Il Corpo Solitario. L’autoscatto Nella Fotografia Contemporanea

La mostra, promossa e realizzata dal Comune di Perugia – Assessorato alla Cultura e alle Politiche Sociali in collaborazione con Sistema Museo Soc. Coop., nasce dal recente libro di Giorgio Bonomi Il corpo solitario. L’autoscatto nella fotografia contemporanea, Editore Rubbettino (2011) e s’inquadra all’interno del processo di candidatura a Capitale europea della cultura “Perugia 2019”. L’esposizione presenta una selezione di artisti operata da Giorgio Bonomi e Alessandra Migliorati, che con la fotografia hanno messo in pratica le modalità dell’autorappresentazione, spesso evidenziando una poetica di solitudine. Rappresentazioni del proprio corpo realizzate tramite tutte le possibili forme di autoscatto: da quello vero e proprio (con il temporizzatore, con la macchina fotografica in mano, con il flessibile, con il telecomando) alla fotografia realizzata da un assistente il cui compito è meramente esecutivo. Tecniche che consentono molte definizioni: “autoritratto”, “percezione di sé”, “identità”, “allo specchio”, e molte altre, per quel concetto di “autorappresentazione” che l’artista, da sempre, ha tentato. La mostra presenta un significativo gruppo di artisti alle prese con un modo nuovo di riflessione sulla propria identità, sul proprio corpo, sulla conoscenza di sé e sul sé come soggetto di narrazione. L'autorappresentazione è apparsa la più funzionale e la più appropriata per simili operazioni; la stessa componente narcisistica, certamente presente, assume un valore diverso se leggiamo il mito greco di Narciso non come esempio di futile vanità bensì come esemplificazione dell’operazione del conoscere, cioè il percepire l’altro da sé e comprenderlo, afferrarlo. Narciso muore nel tentativo di afferrare la sua immagine riflessa dall’acqua proprio per conoscere se stesso. Con il mito di Narciso si evidenzia che il desiderio di conoscere comporta rischi estremi, fino alla morte, come insegna anche l’altro grande mito sulla conoscenza, l’Ulisse dantesco. È evidente che in questa odierna società, sempre più spersonalizzata e basata sull’immateriale, il percorso di riappropriazione non può che partire da se stessi e dal proprio corpo. Un altro dato interessante consiste nel fatto che tra gli artisti che usano l’autorappresentazione, sono prevalenti le donne. Per spiegare il fenomeno possiamo ricorrere a tutte le categorie indicanti le caratteristiche femminili: intimità, riservatezza, immediatezza, pudore e così via, se non le interpretiamo in modo mellifluo e se accettiamo la lezione più accreditata del femminismo che contempla non l’uguaglianza bensì l’esaltazione delle differenze di genere. Infine, perché proprio l’autorappresentazione? Perché questa forma di espressione permette all’artista di unificare soggetto ed oggetto senza mediazioni e di fruire di una completa solitudine nell’atto creativo, evitando, a livello concettuale e metodologico, ogni interferenza esterna, positiva o negativa. Così l’autore si trova “solo” e carico di una responsabilità, etica ed estetica, maggiore e con una dose assai più ampia di rischio: sfida che in questa mostra è essenziale e alla base di risultati importanti.

GLI ARTISTI
ROYA AMINI, ALESSANDRA BALDONI, NATASCIA BECCHETTI, STEFANIA BERETTA, ISOBEL BLANK, ISABELLA BONA, GLENDA BORIANI, MARIA BRUNI, MARINA BURATTI, CASALUCE/GEIGER, MARCO CIRCHIRILLO, MIRIAM COLOGNESI, FRANCESCA DELLA TOFFOLA, LUIGI DI SARRO, FRANCO FONTANA,  BENEDETTA GALLI, LUCIA GANGHERI, WERTHER GERMONDARI, TEA GIOBBIO, FRANCESCO IMPELLIZZERI, MYRIAM LAPLANTE, ALESSIO LAROCCHI, DIAMBRA MARIANI/ VALENTINA MERZI, ROSY MARTIN, LIBERA MAZZOLENI, MARIA MULAS, SIMONA PALMIERI, VIRGINIA PANICHI, STELLA PELLEGRINI, ROBERTO PISANELLI, ANDREINA POLO, ANGNESE PURGATORIO, SILVIA REICHENBACH, GIADA ROCHIRA, EDOARDO ROMAGNOLI, STEFANO SCHEDA, ALDO TAGLIAFERRO, BRIGITTE TAST, ALESSANDRA TESCIONE, MONA LISA TINA

Giorgio Bonomi è nato a Roma nel 1946, vive a Perugia. Dopo un periodo di studi e scritti di filosofia politica, tra cui il libro Partito e rivoluzione in Gramsci, ed. Feltrinelli 1973, la collaborazione a “il Manifesto”, si è dedicato all’arte contemporanea come critico, curatore e saggista, fondando e dirigendo la rivista “Titolo”. Ha diretto il Centro Espositivo della Rocca Paolina di Perugia dal 1994 al 1999. È stato Direttore della Fondazione Zappettini (Chiavari e Milano) che si occupa della pittura analitica, e della Biennale di Scultura di Gubbio.

Alessandra Migliorati è nata a Perugia nel 1967. Dal 2007 è Ricercatore e Docente di Storia dell’arte contemporanea presso la Facoltà di Lettere di Perugia. Oltre all’attività di ricerca, confluita nei cataloghi di collana del patrimonio museale umbro, dal 1995 collabora alla realizzazione di mostre e ne cura personalmente. È autrice di numerosi saggi in volume, di articoli su rivista e due monografie. Attualmente sta curando la pubblicazione di un volume sulla scultura pubblica in Umbria nel secondo Novecento.   È Accademico d’onore dell’Accademia di Belle arti di Perugia, revisore scientifico della rivista dell’Università degli Studi di Macerata Il capitale culturale. Studies on the Value of Cultural Heritage e membro del comitato scientifico della collana Culture Territori Linguaggi  dell’Università degli Studi di Perugia.


Luoghi

  • Palazzo Della Penna – Centro Di Cultura Contemporanea - Via Podiani - Perugia
             075 5716233    075 577 2829

    Orari: dal martedì al venerdì 10.00 – 18.00* sabato e domenica dalle 10.00 alle 19.00* chiuso lunedì