07/05/2019  al 24/05/2019

Giuliano Caporali "Materia come metafora del tempo"

A cura di: Testo di Luca Petro Nicoletti

Giuliano Caporali "Materia come metafora del tempo" Lo spazio d'arte Scoglio di Quarto, inaugura martedì 7 maggio dalle ore 18.00 la mostra "Materia come metafora del tempo" di Giuliano Caporali. In occasione della mostra si presenterà il catalogo con il testo di Luca Petro Nicoletti. Sarà possibile visitare l'esposizione fino al 24 maggio. 

Dal testo Materia come metafora del tempo di Luca Pietro Nicoletti
In una nota autobiografica più volte ripubblicata Giuliano Caporali riconosce l’apporto fondamentale dato alla sua ricerca pittorica dai lunghi anni passati alla Soprintendenza delle Belle Arti di Arezzo, dove ha prestato servizio dal 1977 al 2012 in qualità di disegnatore. Con le tecniche di restituzione grafica, infatti, aveva avuto un lungo tirocinio, avviato lavorando nel campo dell’arredamento con il compito di visualizzare possibili soluzioni di arredo pensate da lui o dai suoi superiori, e che era necessario tradurre in schizzi rapidi che potessero dare al committente idea del lavoro che si sarebbe eseguito. Un disegnare veloce e all’impronta, dunque, capace di dare consistenza visiva a un discorso verbale e di supportarlo in fase progettuale. Da qui, una volta entrato nell’amministrazione delle Belle Arti, Giuliano riversa quell’esperienza e quella manualità nel disegno tecnico, nel disegno a rilievo, nel lavoro nei grandi cantieri di restauro a cui ha modo di prendere parte in una stagione di grande attenzione al territorio e di grandi opere di tutela di alcuni dei capolavori della pittura di tutti i secoli. Non è un dato da poco, questo, non solo sotto il profilo biografico, ma soprattutto nel momento in cui si cercano le radici e le ragioni di un certo modo di intendere la pittura. Non è infatti sufficiente, come pure spesso è stato scritto, affermare che Giuliano Caporali è un pittore di tendenza Informale: all’interno di questa nebulosa costellazione è necessario individuare il filone in cui questi va a collocarsi e, soprattutto, comprendere le ragioni di questa scelta espressiva nella sua giusta prospettiva. Sarebbe infatti anacronistico leggere il suo lavoro secondo le coordinate dell’Informale storico, poiché Caporali essendo nato nel 1950 non vive quella temperie, seppur giovanissimo nella natia Arezzo veda alcune manifestazioni cruciali per capire quella tendenza: è il momento in cui da lì passa la mostra di Sei pittori italiani dal 1945 a oggi, curata da Enrico Crispolti e Antonio Del Guercio nel 1967, dove si tracciavano attraverso nuclei emblematici di opere le carriere di Alberto Burri, di Corrado Cagli, di Lucio Fontana, Renato Guttuso, Mattia Moreni ed Ennio Morlotti, chiamati ad esemplificare ciascuno un filone di quella tendenza e della sua vitalità di rinnovamento preso dalle prospettive più diverse. Da lì, nell’ambito del costituendo Museo di Arte Contemporanea di Arezzo, di cui Crispolti darà alle stampe il catalogo senza che poi il museo venga materialmente organizzato e aperto al pubblico, passa anche un’altra mostra fondamentale come Le muse inquietanti, la grande rassegna sulle dinamiche di lungo periodo del Surrealismo pensata da Luigi Carluccio per la GAM di Torino e poi esportata in Toscana, dove nel frattempo aveva preso dimora un altro pittore feroce e urticante, nato da una costola di quella grande tendenza, come Sergio Vacchi. (...)

Luoghi

  • Galleria Scoglio di Quarto - Via Scoglio di Quarto, 4 - Milano
             0258317556      3485630381

    Aperto da martedì al sabato: dalle ore 17.00 alle 19.30. o per appuntamento

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