02/04/2015  al 03/05/2015

Franco Nuti - il colore e il movimento

A cura di: Paolo Dalpasso

Franco Nuti - il colore e il movimento
Conoscendo Franco Nuti  da molti anni, sono sorpreso , quasi incredulo rispetto alla sua freschezza  e ingenuità  e toccato   soprattutto  dalla profondità della sua sensibilità. La sua cultura si  fonda su letture importanti  per la conoscenza dello sviluppo dell’animo umano e delle sue  contraddizioni, che ne sono l’elemento costitutivo e dialettico; l’esperienza  del laboratorio artistico con disagiati mentali di un Centro di  igiene mentale, certamente ha contribuito ad affinare, al pittore in questione,  un’ idea del mondo dove esistono  pesi  e misure completamente diversi  tra chi non ha nulla e chi possiede, non solo ingenti fortune, ma anche l’arroganza  di devastare per un proprio tornaconto l’universalità delle cose: il nostro pianeta.
         Questi  sedici lavori su legno che ho osservato attentamente, si configurano con dimensioni di circa venti per ventisette cm,  il colore usato è l’ acrilico; il tema di fondo in questo mosaico contiene dei capitoli o parti del discorso, che trasfigurano e nel contempo interpretano  attraverso  l’elaborato pittorico  la realtà.  I capitoli sono determinati attraverso questi argomenti: Prigione, Il gioco della trottola e l’imprevedibile, La casa e il rapace, Solitudine, Il caos e l’incomprensione, La macchina e le scorie, Scorcio, Vento e fuoco, La speranza irreale,Canicola e morte, Vortice, Movimento e futuro, Caleidoscopio di sguardi,Alt(mondi in collisione), La conchiglia e il deserto; inoltre una composizione, Visione(La città senza speranza)
         Nella pittura, nell’arte in genere, il veicolo del costrutto deve  essere interpretabile, Nuti  è  un pittore che sa determinare, stante la sua intensa sensibilità, attraverso il colore un linguaggio che non ha il sapore dell’esistenzialismo, nè del  nichilismo fine a se stesso; la  realtà frantumata è  rappresentata da un colore, che non è tecnicismo, ma che  pur nella sua tenuità sa delineare stridori, dissonanze, di una coscienza compiuta, coeva, pregna di un desiderio di una  umanità  consapevole della propria condizione. Il  mosaico   non è ripetitivo nelle sue tessere;  pur parlando di questioni  importanti, l’immagine  delle stesse è sempre capace di  sorprendere, di rimanere delicata e soprattutto  di essere  portatrice di un travaglio personale che sa cogliere pienamente il segno dei tempi.  In tutti i lavori si avverte una religiosità che anela giustizia per una umanità sconfitta.
Paolo Dalpasso
 

Luoghi

  • Minigallery Assisi Contemporary Art - Via Portica, 26 - Assisi - Perugia
             333 2946260

    orario:10.30-13.30 e 15-19.30, chiuso merc

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