04/12/2021  al 05/01/2022

Francesco Rinzivillo "L’astrazione mediterranea"

A cura di: Francesco Rovella

Francesco Rinzivillo  "L’astrazione mediterranea" Francesco Rinzivillo L’astrazione mediterranea 4 dicembre 2021 – 5 gennaio 2022 Catania - Galleria Carta Bianca Inaugurazione mostra ore 18.30 Sabato 4 dicembre alle ore 18,30 sarà inaugurata alla galleria Carta Bianca la prima mostra personale a Catania di Francesco Rinzivillo (Comiso 1966). L’astrazione non è un gioco e men che meno una scorciatoia, anzi, al contrario, è una sfida che necessita di un atto di coraggio e di una consapevole sapienza pittorica. Un campo di battaglia dove vengono annullate le difese di ogni riferimento simbolico. Un confronto dove le armi a disposizione dell’artista sono solo forma e colore nel loro rapporto che cerca equilibrio e si fa corpo attraverso il segno sulla superfice, ma il tutto risolto nella massima delle sintesi; una sottrazione che tende ad un’ armonia perfetta in cui il contrappasso delle forze si fa soggetto e protagonista dell’opera, in linea con la più classica delle definizioni di bellezza estetica. Nel contempo, ogni superfice dipinta si erge a corpo e vuole essere affermazione di una nuova nascita, di un’ opera che viene al mondo e si afferma tra le esperienze visive del nostro cammino e, come ogni opera d’arte significativa, ci indica sentieri sconosciuti da attraversare. Sono le geometrie di Rinzivillo che rinverdiscono in chiave contemporanea l’idea madre costruttivista di Malevic e il pensiero razionalista di Mondrian. Opere in cui la geometria assume una posizione rilevante inerente al metodo di lavoro che organizza la forma nei diversi percorsi strutturali in cui la concentrazione del colore invade lo spazio della tela e diventa testimonianza di un equilibrio assoluto di forze che si rifrangono in due tonalità, come nel caso degli ADO definiti dall’autore monocromi scomposti. Un’astrazione che però, insolitamente, la percepiamo calda, che definiamo mediterranea nel titolo della mostra. Non è un caso che gli inizi della poetica di Rinzivillo nascano nei territori del sud-est siciliano. Ancora più intriganti, ad uno sguardo competente, sono le superfici bianche, sempre ADO (armonie degli opposti), attraversate da segni che rimandano ad architetture sospese nel paesaggio, dove questo, attraverso la sua luminescenza, supera qualsiasi rappresentazione, acquista vita autonoma e sollecita l’immaginazione dello spettatore. E’ un esercizio che ci costringe a fermarci, a rallentare i ritmi convulsi a cui siamo oramai abituati e di cui siamo, a volte inconsapevolmente, anche schiavi. Ecco la via che ci apre l’opera di Rinzivillo. Ed è quasi una pratica terapeutica, un silenzio, che infonde serenità. Quel colore non colore ci regala un fermo gioco che ci spinge all’azzeramento di ogni tensione quotidiana, un nutrimento per l’anima, una ripartenza purificatrice che ci fa intravedere la bianca luce di un paradiso perduto. In mostra anche due serie di calchi, di cui ci parla con dovizia di stile e significati Vito Chiaramonte nel suo testo Verso quale segno. Una serie di opere ricavate dallo stampo unico di matrici in legno incise che conservano misteriosi segni del tempo e interventi graffiati per il miracolo di superfici che rimandano a cieli stellati, a universi paralleli a galassie infinite, dove far viaggiare i nostri sogni.
 
 

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